Claudia Zezza, quando una preside si candida al Senato

BRINDISI– Ha vissuto nel mondo della scuola per una vita, prima come insegnante poi  come preside. Ma per chi è abituata a vivere cercando di trasferire qualcosa agli altri, è difficile restare a braccia conserte in pensione. Claudia Zezza, brindisina, 62 anni, sposata con il medico cardiologo Mario Guadalupi, mamma di Marco e Giorgio di 35 e 31 anni, si getta nell’agone politico. Candidata al quinto posto al Senato in Puglia nella lista di Sinistra ecologia e libertà. Una passione quella per la politica e della cittadinanza attiva nata già ai tempi del liceo. Se avesse potuto fare un altro mestiere avrebbe scelto quello di giornalista, “o perché no- dice- mi sarebbe piaciuto scrivere la sceneggiatura  per qualche film”.

Perché ha deciso di partecipare alla vita politica?

“Sono una battagliera, voglio sentirmi utile per la società e il mio territorio. Una volta in pensione non potevo fermarmi, e non ho certo un temperamento da crocerossina. Credo ancora nella politica, penso ci siano ancora degli esempi positivi, modelli da seguire come Pertini e Berlinguer. E poi è arrivata la mia partecipazione  attiva nell’associazione Sviluppo e Lavoro”.

Cosa dicono in famiglia della sua decisione di candidarsi?

“E’ stato mio marito a convincermi a farlo, e ora non  può lamentarsi se manco da casa quasi tutta la giornata. I miei figli vivono lontani, uno a Londra l’altro a Milano, sono contenti per me, ogni tanto mi prendono in giro. Mio figlio sulla mia bacheca di facebook ha scritto: “Go mamy go”

In un momento in cui si parla di antipolitica cosa spinge una professionista a mettersi in gioco e far parte dei giochi?

Sono una persone per bene, che non scende a compromessi e si impegna quando fa qualcosa. Voglio far qualcosa per questo territorio, portare avanti la battaglia per i diritti civili, la scuola, la cultura, il lavoro, problemi della vita reale quotidiana, delle donne, della mamme e dei figli. Parla una madre che ha due figli lontani, che farà la nonna a chilometri di distanza”.

Lei si identifica come una donna con i valori di sinistra, ma esiste ancora una Sinistra?

“Esistono ancora fattori che connotano la sinistra, e una parte politica che li rappresenta. C’è Sinistra ogni volta che si parla di inclusione sociale, di scuola democratica, quando ci mettiamo dalla parte dei più deboli”.

Il quinto posto nella lista al Senato non le assicura un posto in Parlamento, quindi che valore ha la sua candidatura?

“Intendo rappresentare il mio territorio, (poco rappresentato nelle altre liste), nella mia forza politica, che comunque mi ha riconosciuto un ruolo importante, grazie al consenso che otterrò potrò battere i pugni per far ascoltare anche questa provincia. E poi sono l’unica candidata donna del capoluogo”.

Se potesse cambiare qualcosa di questa città cosa cambierebbe?

“Vorrei che venisse liberata dalla mala politica, da molti personaggi che ci sono ancora oggi che guardano ai propri interessi personali e non collettivi, affinchè la gente si riappropri di questa città. Ci sono ancora i signori delle tessere”.

Ci faccia i nomi allora

“Non voglio fare i nomi, la gente è ormai matura per selezionare la classe politica”.

 Brindisioggi

1 Commento

  1. mio figlio Marco vive a Roma e non a Milano, per il resto la trascrizione è fedele e abbastanza lusinghiera. Grazie, Lucia!

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