Civex: ultimo atto sugli enti locali, a Brindisi il ministro Lanzetta e Vendola

BRINDISI – La due giorni di lavoro del Civex, la commissione interna al Comitato delle Regioni, si è completata con le tre sessioni di lavoro di questa mattina nel teatro Verdi.
Si è trattato dell’unica sessione annuale del Civex al di fuori della sede naturale di Bruxelles: la commissione raggruppa 110 membri provenienti dai 28 paesi dell’Ue, appartenenti a tutti i gruppi politici.
Ospiti del terzo convegno, “Prospettive sul campo: sviluppi della struttura di governance dei poteri negli stati membri – sfide del nuovo periodo di programmazione”, sono stati il ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Maria Carmela Lanzetta ed il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, nel dibattito moderato dal consigliere comunale brindisino Mauro D’Attis e che vedeva anche la partecipazione del dirigente del Ministero dell’Interno greco Dimitris Kalogeropulos e del presidente dell’agenzia per la cooperazione tra Fiandre ed Europa Luc van Den Brande (belga).
Nelle parole del ministro, si inizia a guardare al locale rapportato alle politiche comunitarie: “Le autonomie giocare – ha ricordato – un ruolo fondamentale per il rilancio dell’Unione Europea”. In tema di enti locali, il ministro accenna anche alla situazione nazionale: “L’Italia – ha detto il Ministro – procederà convintamente nel processo di revisione del proprio sistema di governance territoriale confidando sulle capacità del nuovo tessuto istituzionale di garantire servizi più efficienti ai cittadini e alle imprese; ma allo stesso tempo riproporrà sempre con forza il protagonismo delle comunità locali nella legittimazione di un’Europa più forte e incisiva”. Quindi, sul piatto va la questione del rapporto tra la Ue e la popolazione: “Le ultime elezioni europee – ha ricordato la Lanzetta – hanno mostrato la disaffezione di tanti cittadini nei confronti delle Istituzioni europee, viste spesso come realtà astratte e distanti. Penso che proprio partendo dalle regioni e dai nostri territori – ha concluso – si possa costruire un’Europa più vicina ai loro bisogni, per farli sentire veramente rappresentati”.
Su questo tema è tornato anche Vendola: “L’Europa – ha sottolineato il governatore pugliese – fa fatica a guadagnarsi la fiducia dei cittadini. c’è l’Europa buona, quella che arriva alle aspirazioni, ai sogni e ai talenti dei cittadini europei, ma anche l’Europa cattiva, quella del patto di stabilità, dei mille vincoli amministrativi, dei tagli al welfare, del rigorismo ottuso”. Lo stesso presidente pugliese ha anche accennato alla situazione degli enti locali in Italia, molti dei quali sarebbero in condizioni di estremo disagio a causa dei vincoli del patto di stabilità.
In precedenza, altre due sessioni, “Competenze Ue, le istituzioni Ue rinnovate e lo specifico ruolo del Consiglio delle Regioni”, e “Risposta alle sfide: come rafforzare il sostegno pubblico al progetto europeo al livello dei cittadini”.
In chiusura gli interventi delle autorità cittadine, ad iniziare dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales: “La città non è più solo un polo geografico – ha affermato -, ma rappresenta anche uno dei livelli istituzionali più adatti a predisporre soluzioni e misure di livello locale volte a favorire lo sviluppo economico e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Auspico lo sviluppo di un sistema di “governance multilivello” ispirato a un maggior decentramento e un maggior coinvolgimento dei “livelli” locali. Le identità del territorio sono in grado di meglio raccogliere e interpretare le attese delle comunità locali e raccordare le grandi scelte europee con i bisogni dei cittadini” Su ciò che questa esperienza ha lasciato alla città, interviene invece il vice sindaco Giuseppe Marchionna: “Le città non sono un luogo fisico – ha precisato – ma un ecosistema capace di assorbire e rilasciare nello stesso tempo conoscenza e tecnologia. Brindisi va incontro al tempo preparandosi alle sfide che la nuova Europa riserverà per il futuro dei territori”. Lo stesso vicesindaco ha auspicato che i membri del Civex possano tornare in città anche da turisti: pare, infatti, che più di qualcuno sia rimasto affascinato.

F.Tr.

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