I cittadini si ribellano: “Brindisi non si tocca”. Nasce un comitato spontaneo

BRINDISI- Una protesta dal basso. Hanno parlato sindaci, presidenti di Provincia, parlamentari, oggi prendono la parola i cittadini. Protestano contro la decisione del Governo di sopprimere la Provincia di Brindisi e chiedono rispetto e considerazione per un territorio che ha una storia, delle tradizioni da tutelare e un ruolo da mantenere. Nato su facebook qualche mese fa come il gruppo “gli amici della Provincia di Brindisi”, creato da Domenico Calcagno, brindisino e dipendente  della Provincia, con 696 iscritti, diventa oggi un comitato, volontario, apartitico e senza fini di lucro. Oltre Calcagno portavoce dell’iniziativa è anche Francesco Buongiorno, anche  lui dipendente della Provincia e giornalista. In questi giorni il comitato organizzerà una raccolta di firme da inviare direttamente al Governo per far sentire la voce dei brindisini, che in questa vicenda non è mai stata ascoltata, o meglio nessuno ha mai consultato la cittadinanza. Brindisi non si tocca, questo lo slogan alla base della protesta, presentata questa mattina alla stampa presso la sede del comitato in viale Commenda 83. “Forse ci siamo organizzati in ritardo- spiega Domenico Calcagno- ma possiamo fare ancora qualcosa sino al 31 dicembre. Pensavamo che i nostri parlamentari battessero i pugni, invece no, abbiamo assistito all’indecisione della politica che ha cambiato idea diverse volte in poche settimane. Una cosa è certa qualsiasi sia il destino di questo territorio noi vogliamo rispetto e dignità”.

Incertezza e confusione sono le due parole che girano intorno alla questione Provincia. Che fine faranno le sedi provinciali di enti, organizzazioni con i loro dipendenti, come Provveditorato agli studi, Autorità portuale, Asl, Prefettura, Questura, Camera di Commercio? E i servizi? Dove verranno erogati?. “Di fronte a tutto ciò- dicono i portavoce- il comitato non vuol alzare bandiera bianca. Brindisi ha una sua storia, è stata capitale d’Italia, ha dato tanto all’Italia quando arrivarono gli albanesi”.

Insomma la mobilitazione è arrivata, anche se forse con un po’ di ritardo, ma si cerca di recuperare il tempo perso.

 Lucia Portolano

3 Commenti

  1. Lodevole inziativa. Anche se tardiva, e purtoppo inutile. Cosi potranno rappresentare (diciamo nel migliore delle ipotesi) 2500 firme, contro 410Mila residenti nella prov. di Brindisi? Cosa dovrebbero cambiare queste firme se la legge 135/2012 è appunto legge e lì ci sta scritto che brindisi nonn puo più essere provincia perchè non rispetta i parametri? Consiglierei ai promotori di raccogliere le firme anche per chiedere un “riordino” della classe politica locale.

  2. bravo Domenico Calcagno che ha creato un gruppo che vuole partecipare, accanto alle Istituzioni locali, alla salvezza della provincia di Brindisi.

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