BRINDISI- Se ne parla da 10 anni, il circuito unico doganale nel porto di Brindisi compie un passo avanti. Forse. Si tratta della realizzazione di un circuito che permette ai mezzi di raggiungere direttamente le navi ro-ro senza dover attraversare le vie cittadine. Era convinto della sua imminente realizzazione l’ex presidente Giurgola quando fu alle prese per i lavori per l’arrivo di Papa Benedetto XVI. Ma l’’opera non ha ancora visto la luce per una serie di intoppi, come quello dello smaltimento dei depositi di combustibili nel seno di ponente della Marina Militare. Come spesso accade da queste parti.
Qualcosa però sembra muoversi- Nella giornata di ieri il presidente Ugo Patroni Griffi, ha ricevuto il comandante del Comando Marina Sud, ammiraglio di squadra Eduardo Serra e alcuni ufficiali in rappresentanza della Marina Militare con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione, a valle del parere favorevole espresso dal CIPE il 10 luglio scorso. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), infatti, ha approvato la riattivazione dei finanziamenti da destinare alla riqualificazione della base della Marina Militare, nel Seno di Levante del porto di Brindisi, e alla bonifica e smantellamento dei depositi combustibili nel Seno di Ponente.
“Abbiamo stabilito con la Marina Militare e con l’ammiraglio Serra– commenta il professor Patroni Griffi- una significativa e produttiva sinergia che consentirà il raggiungimento del risultato.” “ Sono certo- conclude il presidente– che siamo di fronte alla fase finale del lungo e farraginoso percorso, volto a rendere lo scalo brindisino più competitivo e funzionale attraverso la realizzazione del circuito unico doganale che consentirà ai mezzi di raggiungere l’imbarco delle navi RO-RO direttamente, senza impattare la viabilità cittadina.”
Prima di approdare al CIPE, il nuovo addendum all’Accordo di Programma, sottoscritto nel 1999, aveva ottenuto il preventivo parere favorevole del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nella lunga procedura sono coinvolti anche la Capitaneria di Porto, il Comune e la Provincia di Brindisi, la Regione Puglia, il Genio civile per le opere marittime nonché l’Agenzia del Demanio e delle Dogane.
BrindisiOggi
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