ROMA – Venti milioni di euro arrivano in Puglia per la valorizzazione dell’antico tracciato romano della via Appia, come parte dei finanziamenti stanziati dal Cipe per rafforzare l’offerta culturale italiana e migliorarne la fruizione turistica.
“Dal governo, anche nella nostra terra, un forte impegno sulla cultura, un settore indispensabile per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese”, dichiara l’onorevole Elisa Mariano.
Non solo: in Puglia arrivano anche altri 20 milioni per un intervento simile sulla via Francigena, che proprio attraverso la Puglia si collegava alle vie dei pellegrinaggi verso la Terra Santa. Itinerari che i turisti moderni stanno riscoprendo, anche grazie ad una tipologia di viaggio lento, che dà la possibilità di conoscere davvero il territorio.
“Si tratta di un provvedimento – prosegue l’onorevole– di importanza storica per il patrimonio culturale del Paese. In tutto 33 interventi, un numero senza precedenti, 2 dei quali ci riguardano da vicino ed avranno un impatto positivo sull’economia, non solo aumentando la fruibilità turistica ma anche dando lavoro agli specialisti ed ai tecnici dei beni culturali. Questa è la direzione giusta: Brindisi deve diventare un polo culturale e turistico. Sarà opportuno inoltre individuare dei veri e propri attrattori culturali che possano rafforzare la nostra offerta, valorizzando così un patrimonio per ora abbandonato a sé stesso. Penso, oltre ai già citati percorsi come la via Appia e la via Francigena, al complesso di Forte a mare e Castello Alfonsino. Gioielli la cui valorizzazione dobbiamo saper agganciare a questo complessivo intervento in un’ottica di programmazione capillare”.
Dello stesso avviso è anche il candidato sindaco di Brindisi Nando Marino. “Si possono realizzare una serie di iniziative – è la proposta di Marino – immaginando un itinerario di ‘stazioni della storia’ che sappia proiettare Brindisi nel suo passato, attraverso mostre, testimonianze documentali e anche la riproposizione, come è stato fatto recentemente a Roma, dei suoi luoghi con il supporto della realtà aumentata. Per questo potremmo avvalerci dell’esperienza in campo scientifico e tecnologico dei centri di ricerca e di sperimentazione presenti nel territorio – prosegue – Occorre istituire un tavolo tematico con il coinvolgimento dei maggiori esperti di storia brindisina e di associazioni culturali nell’ambito storico scientifico, al fine di garantire al lavoro un corretto ed efficace metodo di ricerca. Possiamo riaffermare la nostra identità, la nostra voglia di riscatto, il nostro senso di comunità indagando le radici, cioè testimoniando con strumenti moderni ciò che la città ha rappresentato nel corso della storia, il suo ruolo e la sua importanza strategica. Quella che vogliamo ritrovare”.
BrindisiOggi
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