Incendi al pub Cineporti, estorsione ad un imprenditore per ritrattare in un processo: cinque arresti

FASANO –  Estorsione ad un imprenditore per ritrattare una testimonianza durante un processo,  incendio  e detenzione di droga, cinque arresti e 4 obblighi di dimora a Fasano. I militari del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Fasano, coadiuvati dai Carabinieri  del nucleo cinofili di Modugno (BA) e dello Squadrone eliportato cacciatori “Puglia”, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura, nei confronti di 9 persone (3 carcere, 2 domiciliari e 4 obblighi di dimora), tutte del posto, ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravata, incendio, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e furto aggravato di autovetture. Sono stati documentati numerosi episodi incendiari avvenuti a Fasano negli anni 2019 e 2020 e in particolare quelli che hanno colpito, in diverse occasioni, il bar – pub “Ciporti”. In carcere:   Giovanni Potenza, Francesco Cofano, Luigi Conversano. Ai domiciliari Simone Palazzo e Giovanni Salerno. Obbligo di dimora per Giuseppe Ditano, Carlo Cofano, Matteo Palmisano e Giuseppe Gallo.

Le indagini, condotte dal dicembre 2019 al marzo 2020, hanno permesso di far luce sui diversi episodi incendiari occorsi nei mesi antecedenti nel territorio del Comune di Fasano. In particolare, dal maggio 2019, un imprenditore fasanese ha subito l’incendio della propria autovettura e della porta di ingresso del suo risto-pub che è stato poi definitivamente dato alle fiamme nel dicembre del 2019. I militari coordinati da questa Procura della Repubblica, sono riusciti a identificare il mandante e l’esecutore materiale di tali episodi criminosi. Il mandante, un noto pregiudicato fasanese al quale viene anche contestata la detenzione ai fini di spaccio di “cocaina”, avrebbe commissionato gli incendi a un giovane disoccupato del luogo, per costringere l’imprenditore a ritrattare una testimonianza resa nel corso di altro procedimento penale iscritto a carico del figlio del  mandante, riuscendo nel suo intento. Nel corso delle attività investigative si è anche appurato che il giovane disoccupato è anche il responsabile dell’incendio di altre due autovetture e della finestra di una gelateria (fatti questi avvenuti proprio nel periodo di investigazione), agendo, per tali episodi, in autonomia.

Le indagini estese poi alla cerchia amicale e affettiva dei due principali indagati, hanno consentito di raccogliere gravi ed univoci elementi indiziari a carico degli altri soggetti che ne hanno favorito la condotta e che si sono resi responsabili, in concorso tra loro, di numerose cessioni di “marijuana” e “cocaina” nel territorio di Fasano, della ricettazione di due autovetture provento di furto, nonché del furto di una autovettura poi restituita estorsivamente al legittimo proprietario.

Lo scenario emerso è quello di un “preoccupante” sottobosco di illiceità connotato da personalità integralmente dedite ai diversi illeciti penali; ed invero, il pericolo di commissione di gravi delitti della stessa specie di quelli per cui si procede è stato reputato insito proprio nel perdurante e determinato agire degli indagati che sono stati ritenuti in grado di soggiogare “…un’intera collettività giustamente atterrita per il succedersi di così gravi episodi…”.Gli indagati saranno sottoposti al previsti interrogatori di garanzia nel corso dei prossimi giorni.

Dopo la conferenza stampa delle 11,30 ci saranno ulteriori aggiornamenti

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