Ciclo dei rifiuti, Rossi: “Non c’è spazio per A2A, gli impianti di trattamento devono essere pubblici”

BRINDISI- “Il tema della Gestione Corretta dell’intero ciclo dei rifiuti è uno dei temi centrali su cui costruire una nuova idea di città a Brindisi in grado di coniugare il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini con l’efficienza dei servizi pubblici e l’abbattimento dei costi, che oggi siamo costretti purtroppo a pagare con una Tari elevatissima a causa delle scelte sbagliate delle precedenti amministrazioni e del malaffare scoperchiato dalle inchieste della magistratura” così Riccardo Rossi, candidato sindaco per Brindisi Bene Comune, Pd e Liberi e Uguali parlando del ciclo dei rifiuti.

“Per il servizio di raccolta rifiuti vogliamo porci come obiettivo il raggiungimento di una raccolta differenziata almeno pari al 70%, da attuarsi mediante il porta a porta spinto che già da alcuni mesi, grazie all’azione del commissario, i cittadini di Brindisi stanno sperimentando con successo, per poi poter giungere alla Tariffazione Puntuale in grado di premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini , sul principio che meno rifiuti produci e più differenzi, meno paghi per la TARI- dice Rossi- E poi c’è il tema dell’impiantistica per il trattamento dei rifiuti. Per una gestione corretta, in grado di produrre anche notevoli risparmi economici, riteniamo importante puntare su impianti pubblici con gestione pubblica. Abbiamo bisogno di un impianto di compostaggio per la frazione organica, un impianto per il recupero di materia e la biostabilizzazione della parte indifferenziata e di una discarica di servizio per la quota residua del rifiuto che nel lungo termine deve tendere a zero”.

Rossi dice che questi impianti dovrebbero essere “di proprietà pubblica ed affidati per la gestione ad una società interamente pubblica, del Comune di Brindisi, internalizzando la platea dei lavoratori ex-Nubile e delle altre aziende che si sono occupate del ciclo dei rifiuti, rispondendo anche in questo modo al bisogno di lavoro che è presente nella nostra città”.

“E’ evidente che con questi obiettivi e questa programmazione non vi può essere spazio per un impianto A2A per il trattamento dei rifiuti. Il sito oggi occupato da A2A all’interno del porto per noi deve essere bonificato, ed utilizzato per le attività legate alla retroportualità e quelle che possono arrivare anche grazie alla istituenda ZES- conclude Rossi rispondendo anche a Lino Luperti di Coerenti per Brindisi- Queste le mie proposte in piena sintonia con la coalizione composta da Brindisi Bene Comune, Partito Democratico e Liberi e Uguali. Ad oggi siamo gli unici presenti in città con una proposta chiara e sarebbe bene che anche gli altri rendano note le loro proposte sulla gestione del ciclo dei rifiuti e sul progetto A2A”.

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