BRINDISI- A volte non bastano le parole e neppure le lacrime per raccontare le storie degli angeli. Quattordici anni sono troppo pochi ed Antonio aveva ancora tanto da vivere. Quattordici anni a raccontarli ci metti un niente eppure Don Adriano oggi rivolgendosi ai compagni di classe di questo giovanissimo ragazzo ha detto: “Non è la durata del tempo che conta , è quello che fai durante questo tempo che vale”.
Ed allora di cose su Antonio Volpe, tradito dal mare e strappato alla vita così in fretta, se ne potrebbero dire davvero un’infinità.
Antonio oggi pomeriggio avrebbe sostenuto la prova orale di terza media alla scuola Virgilio. Oggi avrebbe concluso un percorso scolastico vissuto giorno per giorno con i suoi compagni, con i suoi professori tra l’ansia di un compito in classe, ed uno scherzo a qualche amico e la corsa al suonare della campanella.
Ed invece il destino ha preso un’altra strada, ed i compagni invece di salutarlo a scuola lo hanno salutato, per l’ultima volta, nella chiesa del Duomo, davanti ad una bara bianca, ciascuno con una rosa altrettanto bianca, a ricordare che in fondo era solo un bambino proprio come loro.
Attorno a quella bara oggi c’era il dolore ma anche l’amore grande e prepotente dei suoi genitori, dei suoi fratellini, di tutti quelli che lo hanno incrociato in questa vita così breve.
“Sei volato via col vento, eri cosí fragile, che ti sei fatto portare subito via” così scrivono i compagni di classe in una lettera che con la voce rotta dal pianto viene letta in chiesa dalla piccola Giulia.
Parole che trafiggono l’anima, dettate da quel turbinio di emozioni che è difficile controllare, soprattutto per questi adolescenti.
“Antonio è stato un angelo nelle nostre vite- dice Fernanda De Pascalis, la prof di italiano- nessuno di noi avrebbe mai immaginato un destino simile. Antonio, nascosto dietro i suoi occhiali, con quel sorriso timido e dolce ed una bontà infinita”.
Chissà forse anche per questo i suoi genitori hanno deciso di donare gli organi. Antonio doveva continuare a vivere, la sua generosità e la sua bontà in qualche modo doveva essere trasmessa.
Oggi non si può aggiungere altro ad un dolore così grande. Se la vita per lui fosse andata diversamente il prossimo 7 luglio Antonio avrebbe compiuto quindici anni, a settembre avrebbe frequentato il primo anno dell’Alberghiero e poi tutti quei sogni da realizzare.
Questo pomeriggio finendo i suoi esami i professori gli avrebbero chiesto: “Che vuoi fare da grande?”.
Lucia Pezzuto
Ciao…non c’è molto da dire….io sono mamma di due maschi e un dolore simile lo si può condividere ma non lo si può capire…A volte il nostro destino è bastardo e ingiusto….Antonio avevi ancora tanto da fare su questa terra ma Dio ti ha chiamato al suo fianco perché sicuramente eri speciale.I tuoi cari non capiranno ma dobbiamo sforzarci di pensare che veglierai su di loro e li proteggerai per sempre…..
Riposa in pace piccolo Antonio e grazie perché con il tuo gesto ai donato felicità ad altri …vivrai per sempre ..
CIAO ANTONIO..
Ciao, non conoscevo questo ragazzo…ma un dispiacere immenso dal cuore …x un angelo volato in cielo . … <3