FRANCAVILLA FONTANA – Una bara bianca coperta da orchidee chiare ai piedi dell’altare. Il silenzio rotto solo dalle parole del sacerdote. E tanto dolore, e sgomento nella chiesa madre di Francavilla Fontana, dove questo pomeriggio si sono celebrati i funerali di Paolo Stasi, il ragazzo di 19 anni ammazzato sotto casa con due colpi di pistola, il 9 novembre. Dopo quasi due settimane dall’omicidio non si conosce ancora chi ha sparato a Paolo e perchè. La famiglia è chiusa nel dolore. Un dolore composto in una cerimonia semplice. Tra i banchi anche gli amici e gli ex compagni di scuola, i compagni dell’istituto Alberghiero di Ceglie Messapica, dove a luglio Paolo aveva preso il diploma. In chiesa c’erano anche il sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo e il legale della famiglia, l’avvocato Domenico Attanasi, presidente del consiglio comunale.
Tra gli amici e i parenti nessuno ha voglia di parlare, non riescono a spiegarsi quello che è accaduto. < Sembra un incubo – dice un amico del ragazzo – ma poi perchè Paolo?>. I funerali sono stati officiati da monsignor Alfonso Bentivoglio: < La morte di Paolo ci deve aiutare ad amare la vita – afferma – la vita non ci appartiene del tutto e può esserci richiesta: non sprechiamo il nostro tempo in pettegolezzi, litigi, sotterfugi, ma utilizziamo i nostri giorni per fare del bene, anche quando dovessimo ricevere del male>. Ad attendere Paolo fuori dalla chiesa uno striscione della curva sud di Francavilla Fontana: “Così è la vita, in un istante tutto può cambiare. Ciao Paolo”. E il silenzio della piazza si sente solo mamma Nunzia, che urla il suo ultimo saluto al suo bambino :<Ciao amore di mamma. Ti amo>.
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