BARI- Il problema dell’Università di Brindisi è arrivato a Bari,visto che lunedì scorso a Michele Emiliano era del tutto sconosciuto. Alla domanda posta da BrindisiOggi al presidente della Regione su quali erano gli intendimenti del suo ente in merito all’Università, lui ha risposto: “Non conosco il problema, ed è andato via”. Fortunatamente la questione sulla chiusura del corso di laurea in Ingegneria industriale e aereospaziale è arrivato anche in Regione. Convocato un vertice per lunedì prossimo alle 15.
“Il corso di laurea in Ingegneria industriale e in Ingegneria aerospaziale in lingua inglese che hanno sede a Brindisi sono strategici per la Puglia soprattutto in una fase, come quella attuale, in cui multinazionali estere stanno investendo in questo territorio proprio nell’aerospazio e nella ricerca industriale e sviluppo sperimentale applicati a questo settore. Tuttavia non riteniamo né corretto né opportuno che siano creati allarmi prima che le istituzioni tutte facciano le opportune valutazioni del caso”. Questo è quando si legge in una nota congiunta del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone e l’assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo.
Servono 400mila euro per non far chiudere la sede di Brindisi che ormai non ha più i servizi di portierato e pulizie, prima finanziati dalla Provincia, ai quali tagli si aggiungono anche quelli annunciati dal Commissario prefettizio del Comune di Brindisi.
Per lunedì 16 maggio alle ore 15 è stato convocato il direttore del Dipartimento Sviluppo economico, Domenico Laforgia, il rettore e il direttore generale dell’Università del Salento. “I corsi di laurea nel territorio di Brindisi – proseguono – sono talmente importanti che meritano una riflessione profonda e dettagliata di tutti i soggetti istituzionali coinvolti perché si facciano le valutazioni del caso e si trovino insieme le soluzioni migliori per dare prospettive future a questi corsi. Il centro della riflessione dovrà esserci insieme con l’offerta formativa del territorio brindisino anche l’attrattività dell’intera Puglia”.
“Sarà invece necessario coinvolgere, in un clima sereno e collaborativo, innanzitutto le istituzioni del territorio e in una seconda fase anche il mondo economico- concludono- Siamo convinti che sia questa la strada giusta per dare risposte e prospettive a Brindisi, alla Puglia e soprattutto ai giovani ingegneri di domani che cercano nel proprio territorio le opportunità di formazione e di lavoro”.
BrindisiOggi
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