BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Un tempo era considerato uno dei quartieri residenziali chic della città di Brindisi, oggi del rione La Rosa resta solo il nome e gli stessi residenti lo definiscono “un dormitorio”, dove tutto si è fermato a 35 anni fa. Isolato dal contesto urbano, decisamente periferico, il rione La Rosa è solo un agglomerato di abitazioni con pochi, se non inesistenti, servizi. Basti pensare che l’ultimo censimento, fatto qualche anno fa dal parroco, contava la presenza di circa 500 famiglie, per un numero totale di circa 1800 persone, un dato, oggi, sicuramente in calo se si considera che gran parte dei nuclei famigliari sono costituiti da anziani e pensionati. La stessa scuola elementare, “Via Dei Salici”, l’unica scuola presente, conta a malapena quattro classi. La prima elementare lo scorso anno non si è formata a causa della mancanza di iscrizioni. “Qui- dicono- è un quartiere da dove la gente fugge, fugge perché non ci sono servizi e perché la pubblica amministrazione ignora le richieste dei cittadini”. Lo scorso primo maggio ha chiuso l’unica tabaccheria, ricevitoria e bar del quartiere, un’attività che per cinquant’anni è stata un punto di riferimento per tutti i residenti. Un caffè con l’amico, un giornale da leggere ma anche la ricevitoria per pagare le bollette dei consumi domestici senza doversi spostare nel centro urbano, visto che a La Rosa non ci sono uffici postali. L’attività era a conduzione famigliare ma stando ai racconti della gente, il titolare, dopo tanti anni, ha deciso di spostarsi in un quartiere meno periferico.
“Era un punto di riferimento per tutti- dicono i residenti che oggi si sono costituiti in un Comitato di quartiere- questa zona non ha un ufficio postale e qui tanta gente riusciva, ad esempio, a pagare le bollette. Soprattutto gli anziani che hanno difficoltà a spostarsi. Non solo, questo era anche l’unico bar. Ora per prendere un caffè bisogna andare a Bozzano, ammesso che uno abbia l’auto. Ora questa tabaccheria si è trasferita con tutti i servizi di fronte al Cinema Eden. Ha preferito cambiare quartiere”. Vedere quella saracinesca chiusa, dopo cinquanta anni, è desolante per questa gente che non ha più alcun luogo di ritrovo. Purtroppo questo quartiere, vista la collocazione periferica, non è neppure un luogo di passaggio e la presenza dei negozi è sempre stata un miraggio. Le uniche attività commerciali che oggi si contano, escludendo la tabaccheria, ricevitoria , bar che oramai ha chiuso i battenti, sono una farmacia, ovviamente comunale, una macelleria e un negozietto di detersivi. Tutte queste attività si trovano all’interno di un immobile comunale che un mese fa l’amministrazione ha deciso di mettere in vendita riservando il diritto di prelazione agli attuali occupanti.
“I locali sono comunali- dicono i rappresentanti del Comitato- il problema serio è che nessuno è disponibile a comprarli. A La Rosa ci sono circa 1500 abitanti, spendere 40, 50mila euro per un locale probabilmente non conviene. Invece in affitto la gente vuol venire”. Il Comitato di quartiere è convinto che la fuga dei commercianti è dettata anche da questa situazione. La stessa chiusura della tabaccheria, secondo loro, potrebbe essere legata alla lettera che il Comune di Brindisi avrebbe inviato al titolare dell’attività invitandolo ad acquistare l’immobile. I residenti del quartiere, per protesta, hanno raccolto le firme che poi sono state trasmesse al Comune di Brindisi. Della situazione si è fatto carico anche il sindacato USC CISL di Brindisi che sta cercando di porre all’attenzione della pubblica amministrazione il problema.
“Dopo cinquanta anni di attività chiude la tabaccheria, ricevitoria e bar del quartiere. Siamo in piena emergenza sui servizi essenziali per la comunità. I residenti sono in stato di agitazione e hanno inviato al sindaco di Brindisi e ai Monopoli di Stato una lettera affinchè si possa risolvere il problema in tempi brevi- dice Aldo Penta, segretario della USC CISL di Brindisi- A questo si aggiunge la difficoltà economica degli assegnatari dei locali commerciali che ora sono stati messi in vendita proprio dall’amministrazione comunale.”
Quello della mancanza dei negozi non è certo l’unico problema del quartiere La Rosa che stando a quanto riferiscono i residenti soffre un po’ della sindrome di abbandono da parte dell’amministrazione comunale. I servizi scarseggiano e l’incuria e lo stato di abbandono delle strade e delle aree verdi destinate ai bambini la raccontano tutta.
“Il sindaco Rossi e alcuni assessori sono stati qui nel quartiere qualche tempo fa. Il primo cittadino ha incontrato tutti i residenti e noi gli abbiamo esposto quelle che sono le necessità de La Rosa- dicono- Ha preso nota ma ad oggi nulla è stato fatto. Noi abitiamo qui da 35 anni e ci sentiamo abbandonati. Abbiamo pagato l’urbanizzazione e tutti i servizi ma neppure la strada da allora non è mai stata toccata”.
Il problema della manutenzione stradale non è un problema avvertito solo dai residenti del quartiere ma anche da chi frequenta il palazzetto della Masseriola che si trova a qualche centinaio di metri.
“Questa strada, via Degli Oleandri, porta anche al palazzetto e ci sono persone che quando vanno ad assistere alle partite di basket lascia l’auto qui. L’illuminazione c’è ma le ultime lampadine sono state cambiate nel 1985, oramai sono diventate lampade votive- dicono scherzando- perché la luce non arriva neppure sulla strada per come è fioca. Non si vede nulla. Quindi se una persona volesse andare al palazzetto a piedi non può farlo perché non c’è illuminazione ed è rischioso. Anche su questo aspetto ci siamo mossi, hanno detto che avrebbero provveduto e invece niente”.
Oltre al problema delle strade e della illuminazione c’è anche quello del canale che scorre proprio alle spalle delle abitazioni. “Stanno arrivando le cartelle esattoriali dell’Arneo, ma il canale è sempre sporco e la situazione peggiora l’estate quando la zona pullula di zanzare. Qui non si fa neppure la disinfestazione- raccontano- A questo si aggiungono gli incivili che gettano i rifiuti e poi vi danno fuoco. Siamo noi che sopportiamo questi disagi e dobbiamo anche pagare”.
Tornando alla viabilità, i cittadini hanno chiesto tempo fa all’amministrazione comunale di creare un collegamento con il centro urbano. Il quartiere è piuttosto isolato e persino i mezzi pubblici non sembrano sufficienti soprattutto se si considera che passano ogni 40 minuti.
“Abbiamo anche chiesto di migliorare la viabilità, questo è un quartiere isolato, basti pensare che noi per andare in centro dobbiamo salire sulla superstrada, pericolosissima. Un tempo, invece, c’era una strada che ci collegava a Bozzano- dicono- Ci hanno detto che sicuramente avrebbero fatto qualcosa, ci avevano detto che avrebbero sostituito l’illuminazione tradizionale con le lampade a led. Ci hanno detto che avrebbero aggiustato il manto stradale. Addirittura ci hanno detto che per questi due interventi c’era già un capitolo di spesa perché avevano recuperato il denaro da altre parti. Ora se è vero o non è vero,non lo sappiamo. Ma la situazione è questa, nulla è stato fatto, nulla è cambiato”.
Così il quartiere La Rosa mostra un volto trascurato e da molti dimenticato, alcuni residenti scherzando dicono che oramai “La Rosa” è appassita e che con il tempo la gente andrà via da qui perché non ci sono i servizi.
“ Vorremmo avere maggiore attenzione dal Comune, alla fine facciamo parte anche noi della città di Brindisi e non è giusto che l’unico mezzo di collegamento con la città sia un autobus che passa ogni 40 minuti- dicono- Se una persona deve utilizzare i mezzi pubblici per andare giù in città , ci impiega mezza giornata per tornare. Ad oggi l’unica promessa mantenuta è quella del decoro urbano. Almeno l’erba viene tagliata. E poi vorremmo che qualcuno pensasse anche alla sicurezza dei nostri bambini. Abbiamo chiesto l’istallazione dei dossi lungo le vie principali del quartiere, via Degli Oleandri e via Degli Aceri, dove le auto e le moto fanno le gare durante la notte”.
A proposito di bambini, qui ,anche se non ce ne sono molti, avrebbero diritto di uno spazio a loro dedito. In un angolo nascosto, in fondo a via Degli Oleandri , esiste quello che un tempo forse era un parco giochi. Il cancello è stato divelto e all’interno dell’area ci sono due cavallucci rotti. Per il resto l’erba alata e l’incuria la fa da padrone e ha trasformato questo che poteva essere un luogo per i più piccoli in un parco fantasma.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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