BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Riviste anni’20, vecchi manifesti elettorali, bambole, argenterie, persino un antico registratore di cassa National ancora funzionante, sono piccoli, grandi tesori custoditi nel negozio di Galiano Lombardi, una perla nel cuore del centro storico di Brindisi che dopo 38 anni chiude i battenti. “La Valigia delle Indie” chiude un’epoca nel silenzio assordante delle istituzioni. “Il locale in cui sorge il mio negozio è di proprietà di un privato che ora mi ha chiesto di liberarlo- racconta Galiano- lo sfratto è arrivato qualche mese fa. Sono riuscito a guadagnare un po’ di tempo solo perché il Covid ha bloccato le procedure. In realtà è da qualche anno che ero in difficoltà e sapevo di dover chiudere. Già nel 2015 cercai l’attenzione delle istituzioni affiNchè raccogliessero questo importante patrimonio in un luogo dove tutti potessero usufruirne ma nessuno mi ha mai risposto”. In quelle stanze oggi impolverato in via Tarantini c’è la storia di una città, Brindisi, che forse non tutti conoscono. Attraverso quei cimeli, molti dei quali rari e di grande pregio, si raccontano le mode, le guerre, i costumi, la memoria della nostra terra. “La mia è una passione che nasce quando ero ancora un bambino- racconta Galiano, guardano con affetto i suoi cimeli- ricordo che mia nonna, Giuseppina Aprile, aveva delle foto in casa che raffiguravano il porto di Brindisi e delle grandi navi da cui scendevano gli elefanti. Così io, incuriosito, le chiedevo di raccontarmi la storia di quei lunghi viaggi”. Il nome del negozio di Galiano si ispira al porto della città da cui partiva il piroscafo per raggiungere Bombay. All’interno di quelle stanze è custodita ancora l’insegna originale. Per anni il negozio della “Valigia delle Indie” è stata tappa fissa dei turisti, collezionisti, estimatori dell’antiquariato e di uomini di cultura. “Una volta passo di qui Vittorio Sgarbi- dice Galiano- acquistò un’intera collezione di libri antichi. Si sedette all’interno del negozio solo per contemplare gli oggetti che c’erano”. Galiano apre il suo negozio nel 1982 insieme al suo socio Gianfranco Cafiero. Insieme per anni spulciano i mercatini dell’usato, contattano collezionisti, intercettano nelle case di privati oggetti antichi di grande valore. La “Valigia delle Indie” diventa così un luogo di piccoli, grandi tesori. “Abbiamo persino una collezione di cartoline, oltre 3mila pezzi, alcuni introvabili- dice Galiano- dove viene raffigurata Brindisi come non l’avete mai vista. Una volta siamo riusciti a fare anche una mostra all’interno della Casa del Turista. Ma ci sono anche riviste degli anni’20 con le attrici dell’epoca, con quelli che oggi chiamiamo gossip, curiosità del tempo. Una intera collezione de Il Secolo Illustrato. In un angolo c’è un vecchio manifesto politico, uno di quelli che non si trovano più”. Ora tutto questo rischia di finire in strada. Entro dicembre Galiano deve liberare i locali di quello che è stato il suo negozio per 38 anni e non sa dove custodire questi oggetti che in qualche modo sono la memoria di questa terra. Ogni tentativo, ogni appello fatto è caduto nel vuoto. “Chi risponde pensa che io possa regalare questi pezzi da collezione ma non è possibile- sottolinea Galiano- tuttavia possono diventare oggetti di una mostra, di un museo, di un archivio fruibile al pubblico”. La città di Brindisi vanta di essere una città turistica e culturale eppure non si riesce a trovare un contenitore per questi cimeli. Palazzo Guerrieri, l’ex Convento Santa Chiara, lo stesso Palazzo Nervegna hanno disponibilità di spazi e spesso sono contemplati in progetti che promuovono la cultura, eppure oggi sono vuoti o solo parzialmente utilizzati. Spesso sono le associazioni senza scopo i lucro e finalizzate alla promozione del territorio a creare percorsi culturali fruibili dai turisti, una per tutte Brindisi e le Antiche Strade, ma il pubblico resta assente. “Nessuno mi dato ascolto- dice con rammarico Galiano- ho rivolto diversi appelli al Comune, ho parlato con gli assessori che in queste ultime amministrazioni si sono succedute ma senza risultato. Mi piange il cuore al pensiero che tutto questo possa andare perso”. Oggi la “Valigia delle Indie” è una porta di legno celeste sbiadita e scorticata dal tempo, è chiusa da due enormi lucchetti. Anche l’insegna è sbiadita e corrosa. Galiano pian piano sta cercando di portare via qualcosa man mano che qualcuno si propone. Proprio qualche giorno fa ha dato via una collezione di volumi “Epoca”. Ironicamente in un post sul suo profilo facebook ha scritto “Svuotamento della stiva della Valigia delle Indie. Fine di un’Epoca”. In tanti hanno commentato con rammarico la chiusura del negozio ma purtroppo nessuno si è offerto di ospitare questo grande patrimonio della città di Brindisi. “Ho amato tanto questo lavoro, forse perché mi sento anche io un mezzo artista- scherza- ma oggi voglio dedicarmi alla pittura e ad altro. In fondo non c’erano neppure le condizioni economiche per tenere aperto il negozio. C’è stato un tempo in cui non ci si poteva muovere per quanta gente entrava poi i turisti sono andati via via scomparendo. E portare avanti questa attività è diventato difficile”. Galiano racconta con un misto di affetto e malinconia i tempi d’oro della Valigia delle Indie. Nel suo girovagare per trovare i pezzi più belli e più rari ha conosciuto tanta gente e tante storie. Molti oggetti raccolti, talvolta anche per caso, li ha tenuti per sé. Come quel grammofono che un amico gli propose. “Era distrutto ma mi accorsi subito che era una bellissima macchina- racconta- un grammofono a manovella dei primi del ‘900. C’era da cambiare qualche pezzo ma era bellissimo. Così l’ho preso e l’ho aggiustato personalmente. Oggi è funzionante, metto su i dischi e ascolto la musica. A volte quando vengono i miei amici e sentono la melodia lo guardano avanti e dietro e mi chiedono dove sia il filo con la spina. Sorrido e do un altro giro di manovella”.
Lucia Pezzuto per Il 7Magazine
Al Sig. Galiano offro tutta la mia solidarietà e vicinanza. Purtroppo dobbiamo Tutti dico Tutti renderci conto una volta per tutte che a Brindisi e specialmente al comune abbiamo una classe politica Insensibile che deriva dalla mancanza di sensibilità e pochezza culturale che stanno trascinando quel che di poco resta di Brindisi verso la nullità di una città. La fanno morire giorno dopo giorno in tutti i settori. Secondo lei Sig. Galiano pensa che l’assessore alla cultura e qualche altro suo collega Sappia dove è situato e cosa rappresenta il suo negozio? Ho i miei dubbi altrimenti avrebbero cercato di trovare una soluzione. Hanno poi l’ardire di parlare di Brindisi città d’arte città turistica “ma di ce sta parlamu ” detto in brindisino.
Povera Brindisi e in bocca al lupo alla Valigia delle Indie
Spero che venga trovata una soluzione. Sarebbe un peccato disperdere questo patrimonio di memorie.
Vergognoso tutto. Mi dispiace tanto
caro amico, il sindaco con la “S” magnifica ( sta per grande ) Acculturato con la “A” maiuscola è solo un lontano, ma poi non tanto lontano, il Padre Celeste lo ha chiamato a mettere a posto il Suo Paradiso. così ha voluto: pazienza!!!!
Ciao Mimmo. sarai sempre nei nostri cuori.
Spero che questo articolo resti in primo piano almeno per il tempo necessario a far assimilare l’importanza dell’immmenso patrimonio culturale di tutti questi tesori. Esprimo la mia piena solidarietà all’appello del Sig. Galiano, e ne auspico la più ampia diffusione.