BRINDISI- Chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 12 persone per il presidente dell’Authority. I reati a vario titolo contestati di abuso edilizio, smaltimento illecito di rifiuti, frode in pubblica fornitura, falsità ideologica, abuso d’ufficio. L’inchiesta si è occupata di presunti abusi edilizi al porto di Brindisi, in particolare per la realizzazione di alcuni gabbiotti per i varchi doganali. Sotto la lente degli investigatori anche una strada e una recinzione di un area portuale su cui vi è stato un contenzioso con il Comune. L’udienza preliminare, dinanzi al gup Maurizio Saso, è stata fissata per il 13 luglio. “Questa notizia occuperà per un po’mi giornali. Non solo non ho commesso nessun reato (e meno che mai un abuso di ufficio) come costantemente accertato dalla magistratura penale ed amministrativa oltre che dal consiglio superiore dei lavori pubblici, ma tutti gli elementi raccolti nelle 27000 pagine lo confermano- ha scritto sul suo profilo fb il presidente Patroni Griffi- Così come raccontano di un impegno non comune per infrastrutturare il porto di Brindisi e per attirare investimenti. Nelle stesse pagine le trame di un mondo di mezzo a cui si deve l’arretratezza del porto e del suo rallentato sviluppo. Io le ho lette tutte. Buona lettura a tutti coloro a cui sta a cuore Brindisi e il suo porto. Il processo é la luce. E forse questo processo per l’enorme mole di dati raccolti era necessario per raccontare una storia nota a molti ma non a tutti”.
BrindisiOggi
ma…il rinvio a giudizio presuppone che ci siano elementi da chiarire, o no?
C’è qualcosa che stona. Si sono realizzate opere pubbliche necessarie in su suolo pubblico per una migliore fruizione e sicurezza del servizio pubblico. Chi è il danneggiato? Chi ne ha tratto profitto? Non si sarebbe potuto operare un pravvedimento operoso come fanno tanti evasori o sprovveduti?