BRINDISI- Un deposito costiero di 8 serbatoi dotato di complessivi 40.000 metri cubi di capacità di prodotto per lo stoccaggio di idrocarburi (gasolio per autotrazione e benzina) con annesso terminale di carico. Il deposito, progettato dalla società “Brundisium spa” verrebbe collegato attraverso una condotta di adduzione di 540 metri a una banchina del porto di Brindisi. La banchina da utilizzare per le operazioni di scarico di servatoi di idrocarburi sarebbe quella di Costa Morena-Riva dove attraccano le zuccheriere e le navi che trasportano olio di palma per la raffineria SFIR, accanto al molo carbone Enel e vicino al punto di attracco delle gasiere di Costiero Adriatico che trasportano gas propano e propilene per essere convogliati, con una condotta sotterranea, ai confini dell’area industriale nel più grande deposito italiano di Gpl.
Il Forum Ambiente Salute e Sviluppo lancia l’allarme sull’ipotesi della realizzazione di un nuovo insediamento ad alto rischio di incidente rilevante.
“Le operazioni- fa sapere l’associazione ambientalista- dovrebbero avvenire in un’area a ridosso del capoluogo e in prossimità dei suoi nuclei abitati del quartiere Perrino e dei Villaggi San Pietro e San Paolo. Un’area vicina pure alla zona di imbarco e sbarco dei passeggeri dei traghetti RO-RO e delle navi di crociera. Siamo di fronte a un progetto che presenta caratteri di grave pericolosità per l’incolumità e la salute dei cittadini di Brindisi e una palese complessiva incompatibilità ambientale e sociale col progetto di città che l’Amministrazione comunale è chiamata a realizzare nel rispetto delle vocazioni portuali e turistiche del territorio.”
Il Forum auspica che la Regione Puglia, l’Amministrazione provinciale e il Comune di Brindisi nonché gli altri Enti pubblici chiamati a esprimere pareri nel corso della procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale approfondiscano la materia e assumano posizioni in linea con gli interessi vitali della nostra comunità. Intanto i soggetti economici e associazioni interessate possono far pervenire al Ministero dell’Ambiente le loro osservazioni entro il termine di 60 giorni a decorrere dall’8 settembre scorso, data di pubblicazione dell’avviso di deposito della richiesta di valutazione ambientale presso lo stesso Ministero, termine che scadrà quindi il prossimo 8 novembre.
BrindisiOggi
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