BRINDISI-Chiazza sospetta nel porto di Brindisi, analisi sui campioni, non è il carbone usato da Enel. In questi giorni si sono concluse le attività di analisi dei campioni effettuati lo scorso 21 gennaio a mare e, in contraddittorio, nei mezzi che la società terminalista ENEL produzione S.p.a. ha impiegato per lo scarico del carbone dalla M/n “HECTOR”, ultima unità che effettuato operazioni di sbarco nei giorni precedenti alla segnalazione della chiazza. L’esito delle analisi effettuate ha posto in evidenza la “non sovrapponibilità, delle due sostanze prelevate, a livello di concentrazione di Carbonio ed Azoto elementare”. Le analisi effettuate sono state, dapprima di tipo chimico-fisico sulla composizione media dell’acqua di mare congiuntamente al polverino di carbone. Successivamente il Dipartimento Provinciale dell’Agenzia Regionale per la protezione ambientale (ARPA) ha ritenuto necessario effettuare l’analisi “elementare” su entrambi i campioni in modo da ottenere le percentuali di Carbonio ed Azoto ed il loro rapporto, considerato che entrambi sono di natura carboniosa. Si tratta di una determinazione analitica che conduce esattamente alla reale composizione delle sostanze solide fornendo, in termini semplicistici, la “carta d’identità” delle sostanze carboniose contenute in entrambi i campioni.
La Capitaneria di porto di Brindisi ringrazia l’ARPA per il difficile compito svolto con solerzia e professionalità in considerazione dei risultati ottenuti, nonostante la difficoltà dello svolgimento delle analisi a causa dell’esiguità della quantità di polverino carbonioso contenuto nel campione dell’acqua di mare dovuta all’azione che l’ambiente marino ha svolto sul predetto campione. Non da ultimo si è apprezzato l’impegno profuso nello svolgere ben due esami analitici per ottenere dati scientifici certi.
Gli esiti delle analisi sono stati inviati alla competente Procura della Repubblica di Brindisi ai fini dell’esercizio dell’azione penale.
BrindisiOggi
è il carbone di una nota braceria…ma smettetela di proteggere i colossi