Le proposte del centrodestra per salvare Multiservizi, ombre sull’assunzione di un parente dell’assessore

BRINDISI- No alla liquidazione della Multiservizi per evitare una situazione disastrosa che metterebbe a rischio 170 lavoratori. I gruppi consiliari di centrodestra al Comune di Brindisi prendono posizione sulla società partecipata pubblica che rischia la liquidazione a causa di 4 milioni di perdite. L’opposizione propone alla maggioranza delle soluzioni su come affrontare la questione e accusa il sindaco Consales di voler liquidare la società a causa dei problemi con l’amministratore unico Francesco Arigliano, da lui stesso nominato su proposta di Noi centro.  “Ci sembra evidente che il problema sia l’amministratore unico attuale l’avvocato Arigliano, non in linea con l’attuale Amministrazione comunale.- afferma Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia- Per risolvere questo problema non c’è bisogno di arrivare per forza alla liquidazione ma basterebbe che Consales chiedesse ad Arigliano di dimettersi, sperando nella responsabilità di quello, e nominare un nuovo amministratore”.

E su questo argomento la minoranza provoca. “Se il problema non è Arigliano- aggiunge Giampiero Pennetta (Movimento Regione Salento)- allora il sindaco rinomini  lui come liquidatore come accaduto per le Farmacie comunali. D’altronde Arigliano si  è mostrato professionista attento in grado di gestire la situazione in questo momento difficile”.

Il problema gira intorno ai 4 milioni di euro che Multiservizi deve avere dal Comune per servizi resi all’ente, che l’amministrazione comunale non aveva riconosciuto, per i quali però Arigliano è  riuscito ad ottenere il riconoscimento del decreto ingiunto. Questioni legate dal 2012 in poi, dove nonostante la riduzione dei servizi del 35 per cento stabiliti dal commissario prefettizio Pezzuto nei confronti di Multiservizi, questa continuava a fatturare per lo svolgimento di opere  che venivano richieste dai dirigenti comunali. La questione su di chi siano state le responsabilità ancora non è stata trattata.
D’Attis precisa che indipendentemente dalla liquidazione le partite negative della Multiservizi, siano esse crediti o perdite, comunque vedono il Comune come committente o socio che deve ripianare, per queste ragioni sempre e comunque l’amministrazione  dovrà trovare i 4 milioni di euro.

Per fare questo il centrodestra tira fuori il testo unico degli enti locali, legge in cui sono inserite delle norme che potrebbero suggerire l’alternativa alla liquidazione.  “Il Comune può attivare la contrazione di un mutuo ai sensi dell’articolo 194 del TUEL”, spiegano dalla minoranza.

L’articolo 194 cita testualmente: Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio: Con deliberazione consiliare di cui all’articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: a) sentenze esecutive;  b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l’obbligo di pareggio del bilancio di cui all’articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione; c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici locali;  d) procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica utilità;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza. comma 2. Per il pagamento l’ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.
comma 3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a norma dell’articolo 193, comma 3, l’ente locale può far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti. Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliatamente motivata l’impossibilità di utilizzare altre risorse.

Insomma in questo articolo potrebbe trovarsi la soluzione, secondo il centrodestra. Nello stesso tempo danno ragione al sindaco quando dice che le perdite si sono consolidate a partire dalla gestione 2012,quella del commissario prefettizio, con il taglio del 35% delle risorse comunali destinate ai lavori commissionati alla Multisevizi. D’attis poi precisa: “ Che le assunzioni sono state fatte negli anni precedenti, ha ragione Consales, ma sono quelle che assorbirono le centinaia di lavoratori rivenienti dai Piani di Impresa creati dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra”.

A rincarare la dose sulle assunzioni ci pensa Massimiliano Oggiano (Puglia Prima di tutto), che getta alcune ombre in merito ad alcune assunzioni avvenute ad inizio mandato della maggioranza Consales, quando furono assunte a tempo determinato 9 persone, che poi lo stesso sindaco ha imposto all’allora amministratore, Teodoro Contardi, di rimandare a casa. “Il sindaco- dice Oggiano- si oppose a quelle assunzioni per evitare ulteriori spese, ma guarda caso solo uno di quelli assunti è rimasto ed è stato assorbito tra coloro che hanno ottenuto una proroga. Si tratta di un parente di un assessore della giunta Consales. A noi il dubbio resta”.

Intanto anche il più grande partito di maggioranza, il Pd si è riunito per assumere una posizione su Multiservizi. In realtà nel partito di Renzi non c’è una posizione condivisa, alla fine però si è cercata la sintesi. In una nota si legge: “il Partito Democratico di Brindisi ritiene che, sulla questione BMS, l’amministrazione dovrà intraprendere e valutare tutte le ipotesi per rilanciare la stessa BMS. Nel caso in cui dovessimo pensare ad una gestione commissariale, questa dovrà essere necessariamente “una gestione controllata”, finalizzata alla salvaguardia dei lavoratori, ad un rilancio della stessa società e ad un più efficiente svolgimento dei servizi nel rispetto dei cittadini”.

La maggioranza dovrà comunque trovare la quadra, i centristi hanno ribadito la loro opposizione alla liquidazione, disposti anche a non votare il bilancio di previsione non  si tenteranno tutte le strade per salvare la partecipata.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. I nomi,vogliamo i nomi.È chiaro che dietro deve esserci qualcos’altro.Non si può pensare che i debiti crescano sugli alberi!

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