Centro per l’impiego al collasso, Cgil scende in piazza: “Servono almeno altre 20 unità”

BRINDISI – Centro per l’impiego a Brindisi al collasso e operatori “stremati”. Interviene la Cgil che organizza per il 3 ottobre una manifestazione pubblica dalle ore 10 alle 13 in piazza Santa Teresa e chiedono un incontro urgente con il prefetto, Valerio Valenti, per spiegare le problematiche relative alla sede di via Cappuccini.

Code lunghissime e che iniziano di notte fuori dal Centro per l’impiego per prendere il posto. Accade a Brindisi da settimane: la sola sede del capoluogo per coprire oltre sette comuni della provincia.  La gente, anche solo per fare un certificato, è costretta ad andare di notte sperando di rientrare nei 60 fortunati inseriti nella lista al giorno. L’ufficio è aperto dalle 9 alle 12, se si supera l’orario bisogna tornare il giorno dopo.

“Come è noto, la “sindrome del burnout” è una tipologia specifica di disagio psicofisico connesso al lavoro che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali, condizione questa nella quale versano i dipendenti del Centro per l’Impiego di Brindisi” è quanto affermano i rappresentanti della Cgil Brindisi.

“I dipendenti – continua la missiva del sindacato – sono costretti a sopperire ad una carenza strutturale di organico tale che il paragone, ad esempio con la provincia BAT per similitudine di popolazione e disoccupati, è deprimente! Brindisi con 19 lavoratori e la Bat più del doppio 42 operatori e addirittura alcune altre province triplicano gli operatori rispetto a Brindisi. Si ricorda che dal  1° luglio, gli uffici e il personale in parola,  per effetto della Legge n.29/2018, sono stati trasferiti alle Regioni con il vincolo di assegnazione ARPAL (agenzia regionale politiche attive per il lavoro), ma l’Agenzia Regionale pugliese, non è operativa e l’Assessorato al Lavoro regionale non ha provveduto a stipulare una convenzione atta alla gestione degli Uffici, condizionando di fatto l’operato dei lavoratori, sia per quanto attiene la qualità del servizio offerto all’utenza che per quanto attiene il logoramento psicofisico degli stessi operatori”.

Secondo la Cgil bisognerà “potenziare i Centri per l’Impiego con almeno altri venti unità, fra cui le nove unità in servizio presso la società in house dell’amministrazione Provinciale, Santa Teresa, che sono stati impegnati nei Centri per L’impiego, acquisendo esperienza, elevati livelli di professionalità e oggi inspiegabilmente non sono utilizzati, ma addirittura in Cassa Integrazione, oltre la riapertura degli stessi uffici dell’ambito di Mesagne”.

“Tali condizioni scongiurerebbero le problematiche di ordine pubblico già accadute per il cattivo funzionamento del Centro per l’Impiego della nostra Provincia” concludono.

BrindisiOggi

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