BRINDISI– L’ENAV intenzionata a ridimensionare il centro di controllo del traffico aereo a Brindisi, la CISL lancia l’allarme. “Tra diretti ed indiretti, l’ACC di Brindisi, occupa circa 200 unità, in gran parte tecnici di elevata professionalità- dice la CISL- che oggi vedono messa in discussione la prosecuzione della propria attività, in maniera per altro del tutto immotivata”.
O meglio una , motivazione di fondo ci sarebbe e il sindacato lo spiega così: “Il traffico aereo si divide in spazio inferiore, fino a 28mila piedi e traffico superiore oltre 28mila piedi; sino ad oggi a farla da padrone sul traffico “superiore” è stato l’ACC di Roma, che oggi vede messa in discussione questa sua supremazia dall’ACC di Milano. E siccome a Milano non si può dire di no, anche per evidenti implicazioni geo-politiche, ecco che ENAV nel tentativo di tutelare il grande ACC di Roma, scarica su quello di Brindisi, condannandolo ad un lento ma inesorabile declino, preannuncio di una prossima chiusura”.
E’ così che la segreteria provinciale lancia un appello rivolgendosi alla politica: “ Chiediamo, quindi, una ferma presa di posizione ai nostri Parlamentari, nella speranza che per una volta si superino gli steccati e si metta in campo un’azione congiunta non certo di tipo campanilistico, ma sicuramente a tutela del sistema produttivo locale e regionale.
Fondamentale in questa vicenda, sarà il ruolo della Regione e della Aeroporti di Puglia. In questo senso confidiamo che il neo amministratore delegato Giuseppe Acierno, a cui formuliamo i migliori auguri di buon lavoro, da qualificato esperto del settore e conoscitore di questa materia, intervenga prontamente per avviare un serrato confronto con i vertici di ENAV e quindi si possa sventare quest’ennesimo scippo a Brindisi ad alla Puglia”.
BrindisiOggi
Non basta lanciare allarmi, peraltro tardivi. Sarebbe più utile entrare nel merito dei problemi e delle decisioni, ma per far questo ci vogliono tempestività, competenza, capacità di formulare proposte alternative,requisiti poco diffusi tra i sindacalisti ed i politici locali. Vedremo come va a finire, se insieme all’industria si decreterà anche la fine di uno dei pochi servizi efficienti esistenti a Brindisi, da decenni