INTERVENTO/ Sono mesi che mi batto per la riapertura del Centro anziani del quartiere Bozzano. Ho presentato ordini del giorno ed interrogazioni. Sollecitato sopraluoghi della Commissione Consiliare ai Servizi Sociali. Affiancato gli anziani nelle loro iniziative di protesta. Ma ad oggi l’accesso al Centro rimane precluso ai suoi legittimi fruitori. E tanto nonostante le promesse del Sindaco di una rapida riapertura del Centro dopo che la ASL aveva accettato un ridimensionamento del centro vaccinale ed era venuta a scadenza la convenzione con la Comunità di Sant’Egidio cui era stato inopinatamente concesso, in piena pandemia, l’utilizzo di alcuni locali del Centro per un programma denominato “viva gli anziani” di cui i frequentatori del Centro nulla hanno saputo. L’ultimo problema in ordine di tempo pare fosse la impossibilità di corrispondere lo straordinario al personale comunale incaricato di provvedere al funzionamento della struttura. Ho pertanto presentato una apposita interrogazione, che sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale, con cui proponevo di utilizzare per il pagamento dello straordinario al personale comunale le quote associative che versano gli anziani iscritti al Centro. Tra l’altro nelle casse del Comune dovrebbero esserci migliaia di euro relativi alle quote versate negli anni precedenti di cui, pare, si siano perse le tracce. L’Assessore al ramo aveva proposto nell’ultima Commissione Consiliare di affidare la gestione del Centro ad una Associazione di volontariato da selezionare con un apposito atto pubblico. La cosa incredibile è che il giorno precedente la riunione della Commissione la Giunta Comunale, presente anche l’Assessore Isabella Lettori, aveva già deliberato di destinare l’immobile di Bozzano, oltre a quello che un tempo ospitava il Centro anziani localizzato alla frazione di Tuturano, a “case di quartiere”. E tanto senza neppure coinvolgere il Comitato di gestione, organo di consultazione presieduto dal Sindaco cui l’articolo 10 del Regolamento di funzionamento dei centri polivalenti per gli anziani attribuisce la funzione di garantire la funzionalità della gestione dei centri. Insomma sembrerebbe che una esperienza altamente positiva quale quella dei centri anziani del Comune di Brindisi sia destinata definitivamente a cessare. Sarà compito dell’Assessore Lettori, rispondendo alla mia interrogazione nel Consiglio Comunale del 31 gennaio, di spiegare quali saranno le nuove modalità di gestione dei centri e se gli anziani svolgeranno ancora un ruolo di protagonisti come per il passato.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)
Io ho una mamma di 79anni che abita al quartiere Sant’Elia, dove per altro è un quartiere abbandonato a se stesso. Non ci sono infrastrutture per far sì che gli anziani socializzino. Io come figlio sposato che abita al centro, non ho la possibilità di seguire il trascorso personale , problemi familiari. Quello che chiedo è, ma è possibile che non ci sia un’associazione o una cooperativa manco a pagare per far socializzare gli anziani,tipo renderli utili, farli impegnare in momenti di svago ricreativo? Dopo tanto che hanno fatto per noi figli e adesso abbandonati a non essere più utili ma che vogliono fare tanto. Soffro per questa condizione, vedere mia madre costretta davanti alla TV senza stimoli. Aiutatemi!