I centristi: “No ad un impianto di compostaggio nella centrale, ma possibile un altro sito”

BRINDISI- Energia, ambiente e lavoro. I centristi prendono posizione su questi temi in particolar modo sulla centrale Federico II e sul progetto di A2A per Brindisi nord.   “BRINDISI PRIMA DI TUTTO e NOI CENTRO ribadiscono il pieno appoggio alla posizione istituzionale avuto dal Sindaco di Brindisi sulla vicenda della Centrale Brindisi Sud. Alla sindaca è stato chiesto  di mantenere la posizione, in presenza anche del prossimo incontro presso i Ministeri competenti, al fine di tutelare e salvaguardare il territorio dagli aspetti sanitari, ambientali ed occupazionali che riguardano la presenza sul nostro territorio di Enel SPA.

L’Amministrazione Comunale, secondo i due movimenti, deve continuare a chiedere l’applicazione della normativa che chi inquina paga i danni verificatisi sul territorio, chiedendo di mettere in campo tutte le energie e gli sforzi per identificare i colpevoli e per migliorare la qualità dell’ambiente, con l’applicazione delle più innovative tecniche di abbattimento dei rischi derivanti da attività industriali. Tra le tante problematiche sollevate, i movimenti hanno analizzato in modo approfondito la questione riguardante l’investimento della società “A2A” nell’area del ex centrale Brindisi Nord, nel ribadire la posizione contraria alla costruzione di un impianto di compostaggio da 70ml tonnellate, nel sito dell’ex Centrale Brindisi Nord, i movimenti ritengono che la volontà di investimento della società sul nostro territorio può rappresentare un momento importante per la ricaduta di nuove occupazioni, mantenimento delle vecchie maestranze Enel, ma soprattutto puo’ contribuire a chiudere un ciclo dei rifiuti importantissimo per la città di Brindisi. Pertanto, nessun problema se l’aspetto logistico verra’ individuato all’interno dell’Area industriale ed in particolare nelle aree adiacenti il Polo chimico.

Tale posizione nasce da un atteggiamento coerente alle linee programmatiche presentate alla città nell’ultima tornata elettorale ed alle posizioni di diniego espresse per la costruzione nello stesso sito di un inceneritore di CSS. Oltre ad aver condiviso in toto il documento programmatico presentato dall’ ora Sindaco Domenico MENNITI che individuava quell’area come attività portuale e retro portuale, confermata dalla scorsa amministrazione Consales. Fermo restando gli impegni sottoscritti dalla società “A2A” che deve smantellare due gruppi e mantenere gli altri gruppi per il turbo gas,  prevedendo tutte le opere di disinquinamento necessarie.

Se la società ha deciso di spostare il suo core business dal gas ai rifiuti non può utilizzare quell’area. Mentre avrebbe tutta la disponibilità, fatto salvo tutti i criteri di salvaguardia ambientale,se venisse identificata una zona diversa ,all’interno del perimetro industriale. La storia dell’ex centrale Enel Nord in questa città è stata molto travagliata, fatta di colpi di scena ,inadempienze contrattuali ,di danni ambientali ,di crisi occupazionali, dalle quali nessuno può sfuggire dalle sue responsabilità, neanche chi oggi sbandierando ai quattro venti la propria politica ambientale di salvaguardia del territorio, era presente nel Governo D’ALEMA con due Ministri e due sottosegretari e contribuii, come i Movimento dei Verdi ,in maniera decisiva ad approvare il decreto Salva centrali ,che ha permesso rispetto alla vecchia convenzione che ne prevedeva la totale eliminazione, con il collocamento delle Maestranze nella Centrale Brindisi Nord o comunque a carico dell’Enel Spa, la sua permanenza sul territorio.

BrindisiOggi

 

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