Centrale Enel: via Ascione arriva Bertoli

BRINDISI– Cambio al vertice nella Centrale Enel Federico II di Brindisi. Antonino Ascione lascia l’Unità di Business e si trasferisce nella sede Enel Roma, al suo posto subentra Francesco Bertoli. Il passaggio di consegne avviene dopo cinque anni di lavoro di Ascione che lascia un impianto in continua evoluzione: “Sono stati cinque anni di intenso lavoro in cui la centrale è stata oggetto di poderosi interventi d’investimento che l’hanno trasformata- ha detto Ascione-  in un riferimento internazionale dal punto di vista tecnologico e della risposta ambientale”. In questi anni sono stati realizzati interventi ambientali sui gruppi tre e quattro, ricorda in un comunicato l’Enel,  è stato inaugurato l’impianto per la cattura dell’anidride carbonica, sono stati avviati i lavori per la copertura dei carbonili e le opere in banchina a Costa Morena. Non solo, la società elettrica menziona anche  gli accordi raggiunti con ARPA Puglia a cui sono state cedute le centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria o quello con l’Università del Salento, Confindustria Brindisi e Enel Ricerca Brindisi per il recupero dei residui di produzione e il loro riutilizzo per la creazione di materiali edili innovativi. Il lavoro tuttavia, dicono da Enel non è terminato, l’ingegnere Francesco Bertoli, 34 anni bergamasco, si trova davanti a nuovi progetti e nuove sfide da affrontare : “Si tratta di un’esperienza importante – ha commentato Bertoli – una sfida che si pone come obiettivo di continuare a garantire energia elettrica a costi competitivi alla Puglia e al paese secondo i migliori standard di sicurezza sul lavoro. Siamo certi di continuare nel processo di miglioramento ambientale della Federico II di Brindisi anche grazie al confronto corretto e trasparente con le Istituzioni, gli Enti di controllo e al coinvolgimento delle imprese del territorio che non hanno mai fatto mancare la loro professionalità”.

Lu.Pez.

1 Commento

  1. Chissà perchè però, nonstante si parla di tante iniziative a livello ambientale, risulta essere tra le più inquinanti d’Italia. E poi, mi piacerebbe sapere se veramente state costruendo i carbonili coperti o ci state prendendo in giro!

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