BRINDISI- Entra in funzione il carbonile coperto. Nella centrale Enel Federico II di Brindisi sono state infatti ultimate le prove annunciate nel mese di luglio e concluse positivamente le fasi tecniche di messa a punto dei nastri trasportatori e delle macchine necessarie allo stoccaggio del carbone.
A partire dal 28 di settembre il combustibile fossile viene trasportato dalle navi giunte nel porto di Costa Morena direttamente all’interno del carbonile coperto attraverso un percorso totalmente chiuso. Una volta arrivato nella Federico II e stipato all’interno della cupola coperta il carbone viene ripreso e inviato, secondo le necessità, ai gruppi di produzione mediante un percorso, anch’esso totalmente coperto.
Enel conta di fare entrare in esercizio la seconda cupola entro il prossimo mese di novembre, quando saranno terminate le prove tecniche e completare le opere accessorie entro i primi mesi del 2016. Il carbone comunque è oramai totalmente stoccato all’interno del carbonile coperto.
Composto da due cupole dette ‘dome’, il nuovo carbonile è un’opera di alta ingegneria, pienamente condivisa con le Istituzioni del territorio, in grado di garantire ulteriormente la sostenibilità ambientale dell’impianto brindisino. Si tratta di un’opera interamente automatizzata che è stata realizzata in adiacenza e sostituzione del precedente parco di stoccaggio che, grazie alle nuove installazioni, è ora dismesso.
Nei lavori di costruzione e di ammodernamento sono stati impiegati più di 300 lavoratori, che si aggiungono ai mille con cui opera a regime l’impianto, e sono state coinvolte l’imprenditoria e la manodopera per lo più del territorio.
Ogni dome ha un diametro di 150 metri e altezza di circa 45 metri per una capacità di stoccaggio di circa 180.000 tonnellate di combustibile. È dotato di macchine ad alto grado di automatizzazione per la messa a parco e ripresa del carbone. Per consentire una logistica del carbone totalmente coperta sono stati installati anche nuovi nastri e torri dello stesso tipo di quelli già esistenti presso la ‘Federico II’ per collegare l’attuale sistema carbone ai nuovi carbonili. La copertura realizzata con dome, adottando soluzioni tecniche d’avanguardia sia in termini di capacità di stoccaggio che in termini ingegneristici: la copertura dei dome non è in alluminio ma è stata realizzata utilizzando una struttura geodetica in legno lamellare del tutto innovativa per dimensioni e soluzioni adottate, porta la centrale ‘Federico II’ a standard ambientali internazionali molto elevati. Ogni cupola presenta 5 assi principali che la delimitano in altrettanti settori uguali. Le travi principali sono ad asse rettilineo e formano una serie di triangoli piani. Un’opera unica nel suo genere nella cui realizzazione la sostenibilità è stata uno dei cardini progettuali: infatti è stato utilizzato legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e nell’ambito di processi certificati.
Questa nuova opera, assieme ai lavori ambientali realizzati presso le unità di produzione per il costante miglioramento dell’efficienza e delle performance ambientali, a quelli di ammodernamento delle strutture sulla banchina di Costa Morena e alle opere condivise con gli Enti locali nel 2006, ai lavori sulla logistica del trasporto carbone, all’impianto di cattura della CO2, costituiscono il programma di investimenti ambientali realizzati da Enel con un impegno di risorse di circa 500 milioni di euro.
BrindisiOggi
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