Centrale Enel di Cerano, i lavoratori dichiarano lo stato di agitazione con blocco dello straordinario

BRINDISI- Assemblea Generale dei Lavoratori, un nuovo incontro con le Segreterie di FILCTEM FLAEI UILTEC e RSU questa mattina presso la Centrale Enel di Cerano,a distanza di un mese esatto dalla precedente iniziativa dove fu valutato lo stato di assoluta incertezza, che di fatto ancora permane, dopo il fermo produttivo di tutti i gruppi di produzione, sui futuri investimenti ENEL e i grossi rischi di tenuta dei livelli occupazionali che stanno vivendo le famiglie dei 235 lavoratori diretti e degli oltre 800 lavoratori dell’appalto.

Dopo quella Assemblea, le Segreterie di FILCTEM FLAEI UILTEC, e la RSU hanno incontrato sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi Michela La Iacona e il Sindaco della città, Giuseppe Marchionna per illustrare lo stato dei fatti e chiedere di sollecitare il Governo, oggi siamo in presenza della convocazione per il prossimo 9 novembre 2023 a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato dal sottosegretario Fausta Bergamotto, dell’atteso Comitato per il coordinamento della riconversione della centrale di Cerano a Brindisi.

Nel corso dell’incontro con i Lavoratori i segretari Antonio Frattini FILCTEM CGIL, Ugo Galiano FLAEI CISL e Carlo Perrucci UILTEC UIL, hanno annunciato la necessità di una nuova attenta valutazione, da parte di TERNA, gestore della Rete Elettrica Nazionale in Alta tensione, sulla necessità decretata con il PNIEC di dotare il Polo Elettrico di Brindisi, di un impianto di produzione a gas. Quello di Brindisi è un nodo elettrico fondamentale di interconnessione tra il cavo sottomarino Italia-Grecia, la dorsale Adriatica, la dorsale Calabra che attraverso la recente linea Matera-Santa Sofia va a interconnessi con la dorsale elettrica tirrenica. Una fonte di produzione elettrica indispensabile, per modulare le richieste delle varie dorsali.

Un ciclo combinato sul nodo elettrico Brindisi è pertanto strategico, così come previsto dal PNIEC, non solo per garantire la sicurezza della Rete Elettrica Nazionale, assicurando una qualità alta del servizio elettrico in nome e per conto dello Stato, investendo principalmente in Italia con dei propri asset industriali di ultima generazione, ma anche per smorzare i costi sociali e la disoccupazione di ritorno della transizione ecologica.

Il Governo deve chiedere a TERNA di ripensare le sue valutazioni, attenersi al PNIEC e lanciare le previste aste del mercato della capacità, anche, per togliere l’alibi a ENEL che oggi non vuole più sostenere quell’importante investimento per Brindisi, allo stesso tempo fare tornare in regime di essenzialità l’impianto a carbone, fino alla realizzazione e messa in servizio dei Cicli Combinati.

Se ENEL rinuncia alla Centrale di Produzione a Cerano, di fatto, ad eccezione della Sicilia, sta decidendo di abbandonare completamente tutte le Regioni del Sud Italia. La cosa che ci preoccupa è che ENEL malgrado gli annunciati impegni, in alcuni siti di Centrali dismesse decide di abbandonare gli impegni a partecipare alle scadenze previste dal PNRR, avvia colloqui forzati per passare da un’area ad un’altra senza conoscerne criteri e motivazioni, decide di non confermare circa 200 Lavoratori Somministrati, a livello nazionale, necessari all’Azienda per le tante attività che stavano svolgendo. Pertanto, l’Assemblea indetta da FILCTEM FLAEI UILTEC rivendica e dichiara:

  • impegni industriali per Brindisi sul previsto impianto a ciclo combinato a gas, impianti di energie rinnovabili, idrogeno verde e di accumulo, di rilanciare e dare gambe al progetto di ENEL Logistic sulla logistica portuale, il mantenimento in essenzialità da parte di TERNA dei gruppi a carbone fino all’attivazione dei cicli combinati;

  • tutto ciò non solo con chiari ed esigibili impegni di spesa che ENEL deve prevedere nel nuovo Piano Industriale annunciato per il mese di novembre, ma anche avvalendosi dei Fondi del PNRR previsti per la transizione ecologica, per renderla equa e socialmente sostenibile senza creare disastri a livello occupazionale per i diretti e per l’indotto;

  • la proclamazione, nei termini previsti dalla legge sul diritto allo sciopero per i servizi pubblici essenziali, dello sciopero delle attività straordinarie e un pacchetto di 8 ore di sciopero generale per tutti i lavoratori del sito.

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