Celebrato il primo matrimonio nel tempietto di San Giovanni al Sepolcro

BRINDISI- Primo matrimonio all’interno del tempietto di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi. Questa mattina una giovane coppia ha deciso di convolare a nozze proprio all’interno di uno dei monumenti più antichi della città.

Antonio De Vincentis e Lucia Cacciapaglia, lui nato è cresciuto a Brindisi ,  lei è di Acquaviva delle Fonti. Questi sposi vivono a Londra ma per il loro giorno più bello hanno scelto Brindisi. Entrambi amano l’arte e lavorano nel campo della cultura, non è certo un caso che abbiano scelto proprio il tempietto di San Giovanni al Sepolcro. Questo è infatti uno dei monumenti autorizzati in cui si possono svolgere le promesse di matrimonio e le unioni civili. Il regolamento comunale prevede infatti che  si possa convolare a nozze nella sala di Palazzo Granafei Nervegna, nell’ ex Corte D’assise,  nell’ex convento Santa Chiara, nell’ex convento delle Scuole Pie, nel Bastione di San Giacomo, a Porta Lecce, a Porta Napoli, nella palazzina del Belvedere, nella Casa del Turista, nel tempio di San Giovanni al Sepolcro, nel monumento al Marinaio e a palazzo Guerrieri. La quota da pagare per gli sposi brindisini è di 200 euro,  mentre per chi ha la residenza fuori città la somma sale a 300 euro. E’ gratis invece nella  sala del primo piano degli uffici comunali.

Il regolamento sulle unioni civili è stato approvato in prima battuta dalla sindaca Angela Carluccio che aveva autorizzato anche le celebrazioni all’interno di strutture private quali masserie, e stabilimenti balneari. Con la gestione commissariale il regolamento è stato cambiato, le strutture private sono state escluse dalla dicitura “casa comunale” e per tanto non possono accogliere le celebrazioni delle unioni civili con grande rammarico dei gestori delle location private.

Nel frattempo questa mattina il primo matrimonio all’interno del tempietto si è svolto con grande entusiasmo e come nella più tradizionale delle cerimonie la sposa si è fatta attendere, ben un’ora di ritardo. La funzione civile è stata officiata da una amica degli sposi, previa autorizzazione del commissario prefettizio.

BrindisiOggi

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