BRINDISI- Catturato a Torchiarolo il latitante Cosimo Perrone, affiliato della Sacra Corona Unita, era il referente del clan Campana. Da sei mesi si nascondeva in una abitazione nel centro di Torchiarolo, nella tarda mattinata di ieri gli uomini della Squadra Mobile di Brindisi, guidati dalla dirigente, Rita Sverdigliozzi, lo hanno arrestato. Finisce in carcere il brindisino Cosimo Perrone, 38 anni, considerato uno degli affiliati della Sacra Corona Unita, referente del clan di Sandro e Francesco Campana. Perrone, pluripregiudicato, figlio del noto esponente della SCU narcotrafficante Perrone Patrizio detto “pantaloncino”, sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, si era reso inadempiente da giugno scorso. L’uomo era anche destinatario del 416 bis e traffico di sostanze stupefacenti, con una condanna a sei anni di reclusione. Non solo, era stato anche indagato per l’omicidio di Antonio Preso, figlio di un collaboratore di giustizia, ucciso il 5 settembre del 2012. Perrone , stando alle risultanze investigative, era dal 2014 referente della Sacra Corona Unita su Torchiarolo del clan dei fratelli Campana. “Abbiamo lavorato su di una serie di informazioni- ha detto la dirigente della Mobile, Rita Sverdigliozzi- individuato l’appartamento nel quale si nascondeva, abbiamo cinturato la casa ed abbiamo fatto irruzione. L’uomo non ha opposto resistenza ma vista com’era collocata l’abitazione aveva diverse vie di fuga”. Durante la latitanza Perrone avrebbe goduto dell’appoggio e del favore di altre persone sulle quali ora la Mobile sta indagando. Cosimo Perrone ora è rinchiuso nel carcere di Brindisi.
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