Castello di Oria, la Procura disponibile all’apertura sino a fine agosto

ORIA- «Abbiamo trovato nel dottor Dinapoli una persona squisita e consapevole dell’importanza delle nostre esigenze e delle nostre richieste. Da parte nostra, gli abbiamo chiesto la disponibilità ad andare oltre la data dell’11 agosto e il dottore si è mostrato molto disponibile a organizzare con noi, nei limiti che il sequestro del castello impone, un percorso che arrivi almeno fino alla fine di agosto». Commenta così, Cosimo Pomarico, sindaco di Oria, l’incontro avuto stamane in Procura a Brindisi col procuratore capo, Marco Dinapoli.

Il meeting si è tenuto in seguito all’ultimo consiglio comunale della città federiciana che ha visto l’affidamento bipartisan al primo cittadino di un mandato per la gestione della questione castello svevo. L’11 agosto citato da Pomarico rappresenta la data dell’ultima apertura straordinaria concordata dalla Procura con il circolo Legambiente “Piaroa” di Oria, custode giudiziario del maniero. Lo scopo della visita del sindaco, accompagnato da una delegazione bipartisan del consiglio comunale, composta da Angelo Mazza di “Io amo Oria”, Tommaso Carone di “Oria è” e Mauro Marinò di “Noi Centro”, era proprio quello di ottenere un prolungamento delle aperture, almeno per tutto il mese di agosto.

«Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro – affermano all’unisono i due esponenti dell’opposizione, Mazza e Carone – Abbiamo trovato nel procuratore Dinapoli una disponibilità e un’apertura degne dell’importante e prestigioso ruolo che ricopre. Ora sentiremo il circolo di Legambiente “Piaroa” per organizzare un programma di aperture che possa portarci almeno fino a fine agosto. L’amministrazione comunale, per quanto le compete, metterà  a disposizione dei custodi giudiziari tutto l’appoggio logistico necessario a far sì che l’iniziativa funzioni: protezione civile per smistare i visitatori; vigili urbani per la loro sicurezza; operai comunali addetti alla manutenzione del verde cittadino, dirottati sul castello. Siamo fiduciosi che un piano del genere non potrà che trovare il favore del procuratore capo».

Non si possono, certo, fare programmi a lunga scadenza, visti i sigilli imposti alla fortezza in seguito ai presunti abusi edilizi perpetrati dall’attuale proprietà, ma riuscire a pianificare di volta in volta, d’accordo con la Procura e i custodi giudiziari di Legambiente, rappresenta un’importante traguardo per la politica oritana, come sottolineato dal primo cittadino. «Quando si parla di problemi che toccano la città e i suoi interessi – spiega il sindaco – non esistono né maggioranza né opposizione. Siamo tutti allineati e d’accordo nel perseguire quelle che sono le mete che ci siamo prefissi nell’ultimo consiglio comunale, durante il quale ho ricevuto il pieno mandato per ottenere una maggiore fruizione del nostro castello, sul quale stiamo cercando di costruire una nuova economia basata sul turismo consapevole».

Pomarico ha anche ricordato le 2152 firme della petizione lanciata da Angelo Lippolis, molla che ha fatto scattare il dibattito politico nella cittadina federiciana e che ha attirato l’attenzione sul problema. «Le firme raccolte online – ricorda il sindaco – non provengo dai cittadini di Oria, se così fosse stato, sarebbero delle sottoscrizioni scontate. Analizzandone la provenienza, si può facilmente scoprire che gente da tutta Italia e dall’estero vuole il castello svevo di Oria aperto e fruibile».

 Maurizio Distante

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