BRINDISI- Dopo il video servizio pubblicato ieri da BrindisiOggi con l’intervista a Cosimo Maggiore, ex imprenditore di 47 anni di San Pancrazio Salentino, vittima del racket che ha denunciato i suoi aguzzini ma da anni chiede aiuto allo Stato, la sua azienda è stata anche venduta all’asta, il senatore di Forza Italia, Pietro Iurlaro rende noto di aver inviato ad aprile scorso un un’interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’interno, della difesa e della giustizia, senza ricevere alcune risposta. Il parlamentare sollecita oggi nuovamente il governo su questa vicenda.
Iurlaro parla di un silenzio inspiegabile. L’interrogazione l’aveva presentata nella primavera scorsa senza che nessuno avesse mai risposto. Dopo il nostro servizio il senatore ci riprova e chiede al “Governo se non ritenga necessario che vi debba essere un controllo capillare nel territorio, da parte delle forze pubbliche sull’operato di tali associazioni (si riferisce alle associazioni antiracket) e che sia valutato l’atteggiamento di indifferenza della locale Prefettura, affinché non si verifichino ancora casi come questo”.
Si legge ancora : “quali orientamenti intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative intenda intraprendere, nell’ambito di competenza, al fine di rendere giustizia e il giusto risarcimento a questo imprenditore che, per aver denunciato la locale criminalità organizzata che lede pesantemente lo sviluppo del territorio, e per il gesto di coraggio e di grande senso civico, ha subito danni economici, fisici e psicologici di ogni tipo per la mancata assistenza”.
Lo stesso Maggiore denuncia di essere stato lasciato solo in questa vicenda, di non aver ottenuto adeguata assistenze della associazioni antiracket. La sua azienda inoltre è stata venduta all’asta in quanto non è stata tenuta conto la sospensione dei termini di 300 giorni per i pagamenti dei tributi e delle tasse ex art. 20, come era suo diritto e come, da prassi, ottiene la vittima di estorsione e/o usura che abbia denunciato ed abbia presentato domanda di accesso al Fondo.
Maggiore aveva anche scritto una lettera al prefetto descrivendo tutta la sua disperazione e anche la volontà di farla finita.
BrindisiOggi
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