Caso Giunta, sul dietrofront dell’azienda:”Nessuna comunicazione ufficiale, sono ancora disoccupato”

BRINDISI – “L’azienda può dichiarare alla stampa quello che vuole: finché non ci saranno documenti ufficiali, io sono disoccupato. E, da tale, stamattina mi sono recato agli uffici del Centro per l’Impiego e presentato la documentazione per avanzare la domanda di disoccupazione.”

È fermo e deciso nella voce, Enzo Giunta, il 48enne brindisino malato di tumore al cervello e licenziato da lavoro per le troppe assenze. Dopo che la sua vicenda è stata presentata  all’interno di una interrogazione al Ministro del Lavoro a firma di Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale e deputato di Sinistra Ecologia Libertà, l’azienda in cui era occupato, la “Sveviapol” ha fatto un marcia indietro e ha annunciato a mezzo stampa che ha tutte le intenzioni di reintegrare Giunta. Peccato che al diretto interessato non sia stato notificato alcun atto ufficiale in cui l’azienda compie il dietrofront promesso.

“Ho avuto uno scambio verbale con il dott. Carlo Lettieri, amministratore delegato di Sveviapol. Ha detto che si è trattato di uno sbaglio, che il procedimento di licenziamento è partito in automatico, ma agli errori – ribadisce Giunta – si rimedia con i fatti, e al momento non ce ne sono.” L’azienda, contattata più volte telefonicamente, non ha mai risposto. Enzo Giunta è padre di due figli e con la mente è già al prossimo viaggio che dovrà affrontare per cominciare un nuovo ciclo di cure.

“Ad aprile dovrò tornare a Milano: senza soldi sarà dura ma combatteremo come ho fatto sinora. Sono stato già tre volte a Milano, con soldi miei e anche grazie all’aiuto di amici e parenti che mi hanno sostenuto. Ogni volta che mi reco per i trattamenti devo seguire le sedute di radioterapia per venti giorni in ambulatorio. Non ricoverandomi e non avendo cure nel fine settimana, devo trovare nelle immediate vicinanze dell’ospedale un alloggio per me e per chi mi accompagna, dato che dopo la radioterapia non ho le forze per essere indipendente. Il mio è un decorso lungo: spesso sono costretto a portare gli occhiali perché il cancro ha fatto pressione sul nervo ottico, provocando seri danni. Ci vorrà pazienza.”

Sino a pochi giorni fa, esattamente sino al 3 marzo, Enzo Giunta risultava essere ancora uno dei circa 50 dipendenti  dell’istituto di vigilanza «Sveviapol». A causa di un cancro al cervello, un macroadenoma benigno, è stato operato più volte. Dopo l’ultimo intervento subito, è rientrato a lavoro ma è stato licenziato con la motivazione di “aver superato il periodo di comporto”. La sua vicenda ha fatto talmente scalpore da occupare le pagine di cronaca nazionale, sollevando lo sdegno di una intera nazione per il trattamento che si è visto riservare.

Agnese Poci

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