Caso depuratore, sette indagati per l’inquinamento della falda ed un fascicolo sugli sversamenti

BARI- Da un lato la necessità di preservare la falda dall’inquinamento facendo entrare in funzione il depuratore, dall’altro il dubbio che il depuratore possa compromettere la riserva naturale di Torre Guaceto.torre guaceto5

Un paradosso se si pensa che vi sono sette persone indagate, tra cui anche dirigenti dell’acquedotto,  nell’inchiesta giudiziaria affidata al pm Antonio Costantini per reati ambientali legati all’inquinamento di falda. Contestualmente lo stesso pm ha aperto un altro fascicolo  sui presunti sversamenti di liquami scuri, su cui sono stati eseguiti prelevi, avvenuti nei giorni scorsi proprio nello stesso canale Reale che sfocia nella riserva naturale di Torre Guaceto.

Due invece  le informative presentate dal Corpo forestale dello Stato e l’altra della Capitaneria di porto. L’entrata in esercizio del depuratore che serve i comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, che risale al 22 settembre scorso, era prevista proprio nel piano di ripristino ambientale della zona.torre guaceto6

Intanto questo pomeriggio si è svolto incontro tecnico sul depuratore  che sversa le acque reflue nel Canale Reale. Questa riunione, svoltasi presso la regione Puglia , alla presenza anche dei comuni di San Vito dei Normanni e di Carovigno, doveva chiarire la natura delle acque che negli ultimi giorni hanno raggiunto la riserva naturale di Torre Guaceto e soprattutto tranquillizzare gli animi sul corretto funzionamento del depuratore.torre guaceto3

“Di fatto l’AQP- ha riferito l’assessore comunale di Brindisi Lino Luperti- non ha  svelato la natura delle acque riversate. Il depuratore, così come recita l’ordinanza regionale, necessita di 60 giorni per entrare a regime. Di conseguenza è come se l’impianto fosse in una prova. Qualsiasi cosa arriva nel nostro mare e nella nostra riserva ce la dobbiamo tenere”.torre guaceto4

La  spiegazione fornita dall’AQP è stata  giudicata, a dir poco, lacunosa dalle amministrazioni locali, così  il comune di Brindisi ha intenzione di vederci chiaro ed è pronto persino a presentare ricorso contro l’ordinanza.

“Non stiamo dicendo che non vogliamo l’impianto- ha dichiarato anche il sindaco di Carovigno, Mimmo Mele, questo pomeriggio- ma vogliamo essere tranquilli che tutto si svolga nel bene della comunità e dell’ambiente”.

Nel frattempo il Consorzio di Torre Guaceto questa mattina ha fatto eseguire alcuni prelievi delle acque in modo da sapere entro qualche giorno la natura degli sversamenti nella riserva naturale.

 Lu.Pez.

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