CELLINO SAN MARCO- Sindaco del comune ed avvocato difensore di persone indagate, continua a suscitare critiche la professione di Francesco Cascione, primo cittadino di Cellino San Marco attaccato dalla Associazione Antiracket del Salento dopo il suo intervento in consiglio comunale: “L’intervento del sindaco di Cellino, durante il consiglio comunale di giovedì, relativamente alla sua professione di penalista che, a suo dire, lo legittima a difendere la persona e non il reato, sembra essere un concetto certamente condivisibile ma se invece consideriamo che tale penalista è anche il sindaco di una città, il senso si ribalta completamente”.
“Il sindaco/avvocato, per etica professionale e umana deve astenersi dal difendere chi ha estorto e danneggiato un suo onesto concittadino. Il sindaco ha il dovere di tutelare il cittadino onesto dalla criminalità e pertanto non può esistere il doppio ruolo. Non si può predicare bene e razzolare male”.
L’associazione in particolare fa riferimento ad una vittima di estorsione Luigi Renna.
“Luigi Renna, vittima di estorsione, è assistito da Antiracket Salento e il sindaco di Cellino è l’avvocato difensore del suo estorsore: quindi, per parlare chiaro, il sindaco di Cellino difende la persona che ha commesso un reato a danno di un cittadino. Ogni ulteriore trasformazione di parole non cambia il senso. E’ solo una questione di scelte e quella dell’avvocato Cascione proprio non si addice a un sindaco”.
Tutto questo in attesa della decisione del Prefetto che un mese e mezzo fa ha ricevuto la relazione della commissione antimafia istituita dal ministero per fare chiarezza su alcuni episodi nella gestione del comune di Cellino San Marco.
BrindisiOggi
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