Casa per la vita per disabili mentali a rischio chiusura, i Cobas chiedono lumi all’Asl

MESAGNE – Chiuderà il 1° luglio la casa per la vita “Il Genio della follia” a Mesagne e il sindacato Cobas si fa portavoce dei 6 lavoratori che, a partire da quella data, resteranno a casa, chiedendo alla ASL brindisina un incontro.

Una comunicazione inviata dalla società che gestisce la casa famiglia dedicata a persone con disagio mentale di bassa e media intensità direttamente a Bobo Aprile, segretario dei Cobas di Brindisi.

“La società lamenta grosse difficoltà economiche dovute a comportamenti non proprio corretti da parte della Asl – scrive in una nota Aprile – L’aspetto ancor più grave di questa situazione è che questa scelta potrebbe essere seguita a giorni da altre Case per la Vita, disponibili a seguire l’esempio di quella di Mesagne”.

Una miscela, questa, pericolosa e che rischia di esplodere mettendo a repentaglio la delicata situazione di tanta gente con disagio mentale e di tanti operatori fino ad oggi occupati.

“Per questo abbiamo dichiarato lo stato di agitazione del settore delle case per la vita e chiesto un incontro urgente con la Direzione Asl – sottolinea Aprile – La società che gestisce la struttura di Mesagne ci scrive lamentando non solo il mancato adeguamento della prevista nuova retta giornaliera ma addirittura ricevendo ancora, su decisione della Asl, l’80% di quella vecchia: questo si traduce per la società nell’impossibilità di pagare i dipendenti e di mantenere decorosamente in piedi la stessa struttura, da lì la decisione della stessa di chiudere”.

Dall’altra, i responsabili della Asl del settore avrebbero assicurato ai Cobas che la situazione si sarebbe normalizzata nel giro di qualche mese per l’adeguamento della nuova tariffa e che la decisione di erogare solo l’80 % della vecchia tariffa era momentanea, dovuta a dei controlli che l’Asl stava realizzando per verificare la qualità delle strutture. “Una sorta di misura cautelativa giusta, ma i controlli sono finiti da un pezzo – conclude Aprile – Affermammo ai dirigenti Asl del settore che qualche eventuale mela marcia doveva essere sbattuta fuori. Ora ci aspettiamo di incontrare nei prossimi giorni la Direzione Asl per trovare eventuali soluzioni  che servano a dare serenità agli utenti delle strutture e agli operatori”.

BrindisiOggi

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