BRINDISI- Dal 5 settembre entra in vigore il nuovo accordo territoriale per il Comune di Brindisi col quale si regola la stipula dei contratti di locazione a canone concordato.
L’importante lavoro svolto nel corso di ben oltre 18 mesi di confronto tra la Associazione Federproprietà Brindisi e i sindacati inquilini (Confial; Sunia-Cgil; Uniat-Uil; Sicet-Cisl e Assocasa) tiene in equilibrio i bisogni degli inquilini e gli interessi della proprietà, mantenendo i livelli di canoni concordati proporzionalmente al di sotto dei valori di mercato, rispetto alla fiscalità agevolata per il proprietario, data dalla cedolare secca e allo sconto sull’IMU.
“Il nuovo accordo territoriale supera una situazione ferma dal 1999. Le novità principali, rispetto alla versione precedente, sono l’attestazione obbligatoria unilaterale o, eventualmente anche bilaterale ma non obbligatoria, da parte della Federproprietà Brindisi e dei sindacati degli inquilini sopra riportati per il supporto e l’asseverazione nella determinazione del canone, e la possibilità, in presenza di motivate esigenze non previste nell’accordo, di stipulare validi contratti ad uso transitorio in deroga- spiega Federproprietà- L’Accordo è stato siglato il 10 Luglio 2019, tra Federproprietà Brindisi e i sindacati degli inquilini Confial; Sunia-Cgil; Uniat-Uil; Sicet-Cisl e Assocasa. L’obiettivo dell’accordo è stato di favorire la locazione degli immobili che attualmente sono sfitti, agevolando le fasce sociali che si trovano escluse dal mercato delle locazioni offrendo un contributo alla soluzione all’emergenza sfratti, tramite l’incentivazione alla stipula di muovi contratti, anche per contrastare eventuali fenomeni di affitti sommersi e irregolari”.
Con riferimento alla legge 431 del 1998, l’istituzione della forma di contratto d’affitto a canone concordato, stabilisce i criteri fissati a livello locale per calcolare, in base alle caratteristiche dell’alloggio, l’entità del canone che sarà normalmente più basso di quello a libero mercato. La durata minima prevista è di tre anni, con rinnovo automatico (3+2) e sono definite anche forme particolari sia di natura transitoria per trasfertisti, che per studenti. Un ulteriore vantaggio derivante all’inquilino che stipula un contratto a canone concordato per la sua abitazione principale riguarda l’agevolazione fiscale a cui ha diritto come detrazione dall’Irpef. Al proprietario che affitta a canone concordato verrà riconosciuto, in dichiarazione dei redditi, uno sconto in percentuale sulla base imponibile da assoggettare all’Irpef. In alternativa, può scegliere di aderire alla Cedolare Secca che prevede la tassazione al 15% (attualmente del 10%) del reddito percepito, invece del 21% previsto per contratti non concordati.
“Significativo il contributo che il Comune di Brindisi ha dato e continua a dare per sostenere il canone concordato, sono, infatti, anche previste agevolazioni sull’Imu al proprietario che utilizzerà i “canoni concordati”- aggiunge l’Associazione- In tal senso il 4 settembre 2019 ha ratificato l’accordo territoriale per la stipula dei contratti di locazione agevolata per la citta di Brindisi mediante delibera approvata in pari data”.
BrindisiOggi
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