BRINDISI – Cani ridotti pelle-ossa (vedi foto), pare senza cibo e senza una cuccia dove riposare. Questa è la situazione, già altre volte documentata, del canile comunale di Brindisi che si trova in contrada Santa Lucia. Gli animali superano di gran lunga il numero massimo che la struttura può ospitare e sono ospitati in spazi piccolissimi e malnutriti. Dopo diversi sopralluoghi effettuati da alcune associazioni animaliste ora cinque esponenti dell’opposizione hanno presentato un’interrogazione urgente al sindaco Mimmo Consales affinchè prenda provvedimenti al fine di risanare la situazione del canile comunale. Il 19 gennaio scorso il caso del canile di Brindisi è assurto all’attenzione parlamentare come oggetto di sindacato ispettivo sottoscritto da ben 12 senatori.
I firmatari del provvedimento sono Massimiliano Oggiano (La Puglia prima di tutto), Mauro D’attis (Forza Italia), Antonio Pisanelli (Futuro e Libertà), Ilario Pennetta (Brindisi Avanti veloce) e Giampiero Pennetta (Movimento Regione Salento). Il canile di Brindisi, si sa, è al collasso. Ma tale situazione va avanti da diversi mesi, forse troppi. La situazione deprimente e scandalosa in cui versano i cani ospiti della struttura brindisina la conoscono tutti, dalla politica alle associazioni fino alla Asl che ha effettuato anche diversi sopralluoghi per verificare lo stato di igiene e salute degli amici a quattro zampe. Nel canile lavorano i volontari dell’associazione Lepa sezione di Brindisi.
“Nel mese di dicembre – denuncia Massimiliano Oggiano – sul social network Facebook sono apparse due fotografie di cani, Angel e Frida, con aspetto terrorizzato e ridotti allo stato di ‘larve’. Subito dopo la pubblicazione di queste foto sono intervenuti i volontari del comitato Ugda Onlus affiancati dall’associazione Arcamica Onlus che hanno inviato una delegazione per visitare il canile. Ma quest’ultima non ha potuto effettuare la visita nella struttura perché ostacolata in un primo momento, poi però grazie anche all’intervento delle forze dell’ordine i volontari sono riusciti a fare una visita”.
I responsabili delle due associazioni quando si sono resi conto delle condizioni disperate dei cani hanno sono chiesto che gli animali detenuti venissero trasferiti immediatamente in cliniche veterinarie e curati. Alcuni cani sono stati già dimessi mentre altri si trovano ancora ricoverati.
“La maggior parte dei cani usciti dal canile – continuano i firmatari dell’interrogazione – presenta oggettive condizioni di magrezza che non parrebbe dovuta semplicemente a patologie eventualmente non curate in quanto vi sono evidenze di considerevole aumento di peso in pochi giorni, pur in presenza di patologie varie, di animali andati in adozione. Nella struttura non tutti i cani avrebbero cucce o pedane dove poter dormire e starebbero costantemente sul cemento spesso anche bagnato in seguito a maltempo o all’opera di pulizia dei box: in tali condizioni l’assenza di cucce e pedane, dove i cani possano ritirarsi, potrebbe configurare il reato di maltrattamento ex art 544 ter c.p”.
La maggior parte dei cani – denunciano i firmatari dell’interrogazione – presenterebbe patologie renali si teme dovute a una possibile alta concentrazione di sale nell’acqua distribuita evidentemente a causa del malfunzionamento/rottura del dissalatore presente nella struttura in questione. I box dei cani vengono lavati con acqua contaminata stante la rottura del depuratore che dovrebbe depurare le acque di riciclo utilizzate per il lavaggio degli stessi.
Lo scorso 10 gennaio la Fondazione Virio attraverso sempre il social Facebook ha informato che ha depositato istanza di sequestro dei cani ospiti della struttura comunale di contrada Santa Lucia. Il presidente ha comunicato, inoltre, che ha avanzato una richiesta alla Procura per un maggiore controllo sugli animali.
I responsabili dei comitati Ugds hanno anche richiesto al Comune di Brindisi varie accesso agli atti in merito alle ultime visite eseguite dagli agenti della polizia municipale e del personale Asl.
La normativa vigente della Regione Puglia prevede che i canili possono ospitare un massimo di 200 unità mentre il canile di Brindisi – si sa bene ormai – ne ospita più del triplo.
Per questo i cinque esponenti di centro-destra chiedono al sindaco: di documentare la quantità, la qualità e la marca del mangime distribuito in canile; che il mangime da destinare ai cani venga aumentato sia in quantità per garantire benessere e sussistenza previsti dalle normative vigenti sia in qualità laddove ne venisse riscontrato il basso valore nutrizionale; che a tutti i cani vengano fornite cucce e/o pedane dove poter sistemare delle coperte; una immediata analisi dell’acqua distribuita agli animali del canile; azioni e controlli non più procrastinabili per verificare costantemente lo stato di nutrizione e salute degli animali ivi detenuti; misure d’urgenza per effettuare visite veterinarie, anche a mezzo di convenzioni con veterinari privati, di tutti i cani detenuti nel canile di Brindisi allo scopo di avere delle schede sanitarie aggiornate e attendibili; ogni misura d’urgenza per alleviare le condizioni di sofferenza dei cani del canile di Brindisi senza spostarli dalla struttura per garantirne la tracciabilità; ordinanza contingibile e urgente, in deroga alla legge regionale, per ammettere al canile volontari anche di associazioni non iscritte all’albo regionale, purchè assicurati, per dare assistenza ai cani come valore aggiunto sotto la coordinazione di soggetto idoneo.
BrindisiOggi
Ma ora, dopo tutti sti controlli e Ordinanze, sta cambiando qualcosa? Oppure tutto finisce in il solito BLA…BLA…BLA.????
Il canile, i rifiuti, la mensa scolastica. Appalti in dubbio e tanto altro. Qualcuno porta jella in questa amministrazione? N.on C.’é altro da D.ire
ci sarebbe tanto ma tanto da dire a questi esseri orrendi privi di sentimento e umanità che gestiscono tanti di questi canili ma mi domando i sindaci che mantengono tali bordelli di morte perchè non vanno mai a vedere dove vanno i soldi comunali come vengono gestiti e mantenuti questi poveri cani non frega mai un cazzo a nessuno
CHE SCHIFO,è UNA VERGOGNA,ANCHE QUA SIAMO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO 2015,E NESSUNO SI MUOVE?
Questi poveri cani vanno subito curati e nutriti nel migliore dei modi perché è una vergogna farli soffrire di fame e malattie. Queste foto fanno rabbrividire, mai visto situazioni del genere.
schifosi esseri, ma poi cosa vuoi commentare? le povere Anime morte di stenti e patimenti non le riportera’ in vita alcuno