Calcio, il Brindisi perde a Ostuni e saluta il treno play-off

OSTUNI – Game over. L’Asd Brindisi subisce l’ennesima sconfitta di un campionato disastroso a Ostuni (2-1) e saluta il treno play-off, che sfreccia veloce ma lontano dal Fanuzzi. L’ultimo obiettivo stagionale è infatti ormai sfumato con due giornate d’anticipo e, la stagione biancoazzurra (una delle più nere della storia della città), può dirsi conclusa.
Gli uomini di mister Nobile subiscono l’onda d’urto delle polemiche societarie divampate in settimana e, sul rettangolo di gioco ostunese, perdono la testa terminando l’incontro in 8 uomini. Tre espulsioni, di cui due arrivate alla mezz’ora del primo tempo, sono un vero e proprio harakiri per una squadra che comunque passa in vantaggio con Procida dopo appena dieci minuti ma che non riesce a tenere alta la concentrazione e l’attenzione. Morleo alla mezz’ora atterra in area di rigore un avversario commettendo una grossa ingenuità che costa, oltre al penalty, l’espulsione. Masi, dagli 11 metri, realizza il gol del pareggio. Gli animi degli ospiti però non si placano e prima di riprendere la gara, esplodono altre proteste all’indirizzo del direttore di gara. A pagarne le conseguenze è Vantaggiato, punito anch’egli con il cartellino rosso che lascia i suoi compagni in 9.
Sull’1-1 e in 11 contro 9, le squadre rientrano negli spogliatoi: nella ripresa, si concretizza la rimonta dei padroni di casa grazie al gol di Zizzi che, nonostante tutto, non affonda un Brindisi che continua a crederci e a provarci fino alla concessione di un rigore a favore intorno alla mezz’ora del secondo tempo. Scarcella però, che aveva salvato la squadra domenica scorsa con un rigore trasformato in extremis, questa volta non è lucido e si fa ipnotizzare dall’estremo difensore ospite. L’errore dal dischetto segna la fine di una squadra che pochi minuti più tardi perde anche Iaia, terzo espulso, per uno spintone all’indirizzo di un avversario.
Cala il sipario su una stagione disastrosa per il sodalizio biancoazzurro: le ultime due gare, contro Copertino e Aradeo, sono praticamente soltanto una formalità.
foto repertorio
Antonio Solazzo

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