BRINDISI- Guerra nel Pd tra il commissario regionale Francesco Boccia, responsabile nazionale Enti locali, e il consigliere regionale Fabiano Amati. Boccia chiede al consigliere di chiarire la sua presenza ad un evento pubblico tenutosi a Brindisi a Parco Maniglio organizzato da una persona che qualche giorno fa è stato arrestato dalla Dda di Lecce con gravi accuse. L’evento si è svolto sabato scorso, a chiedere le autorizzazioni al Comune per l’occupazione di un’area di parco Maniglio era stato Gennaro Di Lauro, presidente di un’associazione, arrestato qualche giorno fa dalla Dda per tentata estorsione e minacce all’organizzatore della festa del Casale Ave Maris Stella. All’incontro pubblico avevano partecipato anche il consigliere comunale Antonio Elefante e l’ex vice sindaco di Brindisi Salvatore Brigante oltre ad alcuni esponenti del Pri, ed altre forze politiche e dissidenti del Pd. Amati da parte sua prende le distanze, e dice di non sapere nulla, e di essere stato solo invitato. Pronto a querelare Boccia. Intanto in città scoppia il caso politico, il Pd, Brindisi Bene Comune e Ora Tocca, gruppi di maggioranza, attaccano il consigliere Elefante. E fanno appello alle liste pulite. L’incontro a Parco Maniglio aveva all’ordine del giorno una riflessione sulle elezioni politiche del 25 settembre, ma ha anche gettato le basi per le prossime amministrative a Brindisi.
“Quello che è accaduto ci lascia attoniti e inquieti- dicono il Pd , BBC e Ora tocca Noi- Un incontro pubblico voluto da storici esponenti della politica brindisina e sostenuto e partecipato anche da attuali amministratori. È un fatto gravissimo che scuote la coscienza civile della nostra città e che impone una severa riflessione sul futuro, nel pieno della campagna elettorale per le politiche e alla vigilia di quella per le amministrative. La nostra città, che ha voluto mettersi alle spalle l’onta delle cronache giudiziarie del passato, merita che non vi sia ombra alcuna sul prestigio di tutto il consiglio comunale e in generale dell’amministrazione. Il consigliere comunale Elefante potrà chiarire ogni aspetto nelle sedi competenti e riteniamo doveroso che lo faccia da cittadino che non ricopre più ruolo alcuno nella pubblica amministrazione per il rispetto istituzionale che merita la massima assise cittadina. Chiunque si candidi a rappresentare la città ed il territorio, in qualsiasi Istituzione, deve essere specchiato e scevro da qualsiasi dubbio su rapporti e frequentazioni con esponenti della criminalità organizzata.
“In questa direzione deve esserci una responsabilità esplicita e senza esitazioni di tutte e tutti anche mediante un patto tra le forze politiche con l’impegno a garantire una selezione per la composizione delle proprie liste – aggiungono – Per queste ragioni, questa vicenda sia da monito per ognuno di noi, affinché si continui a vigilare e stare in guardia per evitare il ritorno di coloro i quali hanno frequentato e frequentano ambienti ‘borderline’ rispetto a quella cultura di legalità che deve essere alla base dell’azione di un amministratore. Non vanifichiamo ma gratifichiamo e sosteniamo il lavoro enorme di magistrati e forze dell’ordine impegnati nella lotta per liberare definitivamente questo territorio dalla morsa della criminalità organizzata”.
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