BRINDISI-Le operatrici del Centro Crisalide contro l’abuso e il maltrattamento minori e donne ancora una volta a ridosso della scadenza dei termini dell’affidamento (31 dicembre 2023) hanno ricevuto una comunicazione pervenuta a mezzo PEC a firma del direttore del Consorzio dottor Maurizio Moscara, che informava circa il prosieguo dell’incarico per il Centro fino al 31 gennaio 2024, con un budget a disposizione decurtato del 49%, in contrasto e a modifica , dicono, delle predisposizioni contrattuali preesistenti. Concretamente tale disposizione determina l’ulteriore riduzione dell’orario di lavoro delle operatrici da 30 a 15 ore settimanali circa, con una inevitabile ricaduta sul lavoro e sull’utenza in carico e quella futura.
Quella che pubblichiamo di seguito è la lettera firmata delle operatrici indirizzata agli amministratori.
“In un momento storico contrassegnato dai titoli di cronaca sulla dilagante violenza all’interno delle relazioni familiari e dei femminicidi, in controtendenza alle nuove disposizioni legislative in materia di codice rosso, l’ambito territoriale Br1 (composto dai comuni di Brindisi e di San Vito dei Normanni) si predispone ad abbandonare i temi del maltrattamento e l’abuso nei riguardi delle vittime, in particolare i minori ed altri soggetti vittime di violenza e maltrattamenti familiari ed extrafamiliari, che difficilmente potranno lamentarne la perdita perché non hanno voce per farsi sentire e perché la loro sofferenza finisce sempre per rimanere nascosta.
Di fatto, oggi, sottostimando il valore del Centro Crisalide contro l’abuso e maltrattamento minori e donne che costituisce l’unico servizio specializzato sul territorio che quotidianamente offre le competenze professionali di psicoterapeute, assistenti sociali, educatrici e avvocate, a favore di minori e soggetti deboli e vulnerabili vittime di abusi e maltrattamenti e nell’attività di prevenzione sul territorio, l’amministrazione resta sorda alle voci sommesse dell’utenza. Solo nell’ultimo anno il centro Crisalide ha avuto all’attivo oltre 100 fascicoli, intercettando circa 92 adulti e 90 minori e 50 donne vittime di violenza fino ad oggi.
Oltre ai numerosi accessi spontanei, le famiglie, i minori e le donne seguite, spesso, sono ingaggiate attraverso provvedimenti di tutela delle Autorità Giudiziarie competenti, nonché segnalati dai servizi socio sanitari, dalle forze dell’ordine, dai servizi sociali territoriali, dagli uffici del Ministero della Giustizia e dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Così, ignorando i bisogni di chi non può e non sa come esprimerli, il Consorzio, che ha responsabilità inderogabili sulla tutela della Salute pubblica e del Benessere sociale (legge 328/2000) se ne lava le mani.
Tale è stata la sensazione di noi operatrici nel leggere la comunicazione pervenuta a mezzo PEC a firma del direttore del Consorzio dottor Maurizio Moscara, a pochi giorni dalla scadenza dei termini dell’affidamento, che informava circa il prosieguo dell’incarico per il Centro Crisalide contro l’abuso e il Maltrattamento Minori e Donne fino al 31 gennaio 2024, con un budget a disposizione decurtato del 49%, in contrasto ed a modifica delle predisposizioni contrattuali preesistenti, rendendo impossibile per l’ente gestore (Cooperativa “Solidarietà e Rinnovamento”) l’accettazione delle condizioni proposte. Concretamente tale disposizione determina l’ulteriore riduzione dell’orario di lavoro delle operatrici da 30 a 15 ore settimanali circa.
Ne è conseguito lo sconforto nel non vedere riconosciuto il valore del nostro operato e nel prendere atto della perdita del proprio posto di lavoro, dopo aver investito oltre vent’anni di professionalità sul campo, attraverso la costruzione di un servizio riconosciuto a livello territoriale e nazionale, aderente alle organizzazioni scientifiche per la ricerca sul maltrattamento e l’abuso (enti universitari, CISMAI) di cui il Centro Crisalide è il referente regionale.
Altresì la frustrazione di dover constatare la miope politica di questa amministrazione consortile nel riconoscere e farsi carico della piaga della violenza di genere e delle ricadute in termini di violenza assistita nei confronti dei minori, la cui tutela e presa in carico è responsabilità dell’Ente territoriale locale. Rimane il nostro rammarico nel dover comunicare alle famiglie che con il nuovo anno non saranno più accolte, ascoltate, aiutate. Nella speranza di riavere i mezzi per continuare a dare voce alle vittime, noi scegliamo di non tacere”.
Antonante Rosanna, educatrice professionale
Antonella Aportone, psicologa psicoterapeuta
Bellanova Maria Rosa, educatrice
Leona Giulia, amministrativa
Veronica Pesari, psicologa psicoterapeuta
Anna Solidoro, assistente sociale
Carla Torsello, assistente sociale
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