Bucchi: “Contro Milano sarà fondamentale la panchina”

BRINDISI – “Milano è una squadra lunga, la mia panchina sarà fondamentale, ora come play c’è Green ed è più pericolosa. E’ a metà classifica ma  rimane candidata allo scudetto” ha detto Piero Bucchi coach dell‘Enel Basket Brindisi nella conferenza stampa infrasettimanale nella quale è stato presentato il prossimo turno, l’ultimo del girone di andata, contro la EA7 e fatto il punto del campionato che vede i biancazzurri ampiamente entro i margini dei propri obiettivi stagionali.

Domenica sera l’Enel si scontrerà con Milano, una squadra che Piero Bucchi conosce bene, ma della quale ha parlato forse meno che di tante altre: “Sarà Brindisi contro Milano e non Bucchi contro Milano” ha tenuto a specificare aggiungendo che “quella milanese è stata una parentesi della mia carriera che ora prosegue bene. Non sono avvelenato contro la mia ex squadra e conservo un ottimo rapporto con il presidente Proli“. E sugli arbitri Cicoria di Milano e Quacci di Pavia che saranno affiancati da Mazzoni di Grosseto dice: “Sono esperti non credo che potranno influenzare la gara”.

Per il resto chiede di vivere con umiltà il momento magico che la sua squadra sta vivendo: “La Coppa Italia è un regalo e non dobbiamo farci distrarre da questo, perché  il nostro primo obiettivo rimane la salvezza. Ora ci aspettano circa due mesi di gare da Eurolega, con squadre di altissimo livello. Non ho alzato l’asticella ma proverò a spingere sull’accelleratore e vediamo se i miei reggeranno. Ma è tutto una sorpresa perché non conosco questa squadra che da pochi mesi e strada facendo scoprirò se hanno la durezza mentale per sopportare la fatica. Per il resto cercherò di stimolarli e spero che non manchino di motivazioni perché sono professionisti e devono trovarle in se stessi”.

In attesa di scoprire il carattere “sotto sforzo” e ad “obiettivo raggiunto” di questa squadra Bucchi assicura che il cuore non manca: “Le nostre sono state sempre partite molto buone, anche quando abbiamo perso, fatto salvo forse per Venezia, e se c’è una cosa che posso dire è che i miei hanno sempre giocato di cuore”.

Carmen Vesco

 

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