BARI – “Aprire le porte all’olio tunisino distruggerà la produzione olivicola pugliese”: con queste parole si è espresso il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Antonio Trevisi sull’approvazione della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo dell’importazione senza dazi di una quota annua di 35mila tonnellate d’olio d’oliva dalla Tunisia.
Una decisione passata con i voti favorevoli di Alessia Mosca (Pd), Goffredo Bettini (Pd) e dei gruppi Ppe, S&D e Alde che mette a rischio la produzione dell’oro di Puglia, già messo a dura prova dalla Xylella.
“Una quota che – sottolinea Trevisi – va ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate annue già previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia e sarà in vigore per 2 anni. Un aumento del 40% di importazione di olio distruggerà la produzione olivicola pugliese e aumenterà i casi di mistificazione dell’origine del prodotto – continua Trevisi, che aggiunge – È uno schema suicida per l’economia del Sud Europa, così come dimostrato dai precedenti accordi con il Marocco, che hanno contribuito a distruggere la produzione di arance nel Sud”.
Secondo il consigliere del M5S, dietro questa ondata d’olio tunisino, ci sarebbero interessi economici ben precisi.
“Così si vogliono affossare i piccoli e medi produttori salentini e del Sud Italia, e il problema serio non è tanto il crollo delle quotazioni del prodotto nazionale quanto il fatto che l’olio tunisino, una volta giunto nei porti europei assuma un passaporto tricolore o comunitario e venga commercializzato come “Made in Italy”, a prezzi assolutamente improponibili per il vero prodotto di origine italiana”.
Per Trevisi, la Regione si deve mostrare pronta alla difesa dei prodotti di qualità battenti bandiera pugliese. “Non è tollerabile che un prodotto tunisino venga presentato sul mercato in assenza di quelle tante regole qualitative, alle quali sono soggetti i produttori italiani. E non è pensabile mettere sul mercato comunitario un prodotto che non racchiude le minime regole di produzione e di sicurezza alimentare, senza voler puntare il dito sulla disparità di norme in tema di costo del lavoro. In definitiva – conclude Trevisi – è grave non mettere in condizione il consumatore di conoscere le differenze nel momento dell’acquisto Made in Italy o con passaporto extra Ue. La Puglia è la regione con la maggiore produzione olivicola d’Europa e non può pagare il prezzo di accordi bilaterali che si ripercuotono negativamente su produttori olivicoli e sui consumatori”.
BrindisiOggi
Caro Cavaliere, ti chiedi dove sono i nostri parlamentari: eccoli, i nomi delle persone , i nomi dei partiti sono nell’articolo. Altro che Isis!! Eccoli dove sono, e chi sono, i veri terroristi, i veri distruttori dell’economia meridionale. Ecco chi tutela i grossi interessi economici che ci sono dietro l’importazione di alimenti MONNEZZA dal nord Africa. Ecco chi vuole la sistematica distruzione del Meridione d’italia, chi affama e vuole affamare una parte della nazione. Il tempo delle chiacchiere credo sia finito: vi è bisogno di un’altra Battipaglia, ma moltiplicata per mille. Per cancellarli dalla faccia della terra. Fisicamente.
Dove sono i nostri parlamentari per difendere la nostra agricoltura?il nostro territorio?il nostro futuro? Spero che ioli elettori della nostra provincia si ricordino di tutto questo e sotto campagna elettorale non servono piu i convegni sull’agricoltura perché non ci sarà più niente da dire e da difendere!