BRINDISI-Non ce l’ha fatta Damiano De Fazio, l’uomo che qualcuno ha tentato di ammazzare dandogli fuoco. L’imprenditore agricolo di 51 anni è morto questa notte intorno alle 4,45 nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi a causa delle bruciature riportate su la maggior parte del corpo. Ferite profonde che hanno compromesso organi vitali. La salma è a disposizione del pubblico ministero Luca Buccheri che ha disposto l’autopsia. Questo pomeriggio è stato conferito l’incarico al medico legale Antonio Carusi, domani mattina alle 8 sarà eseguita. Dall’esame autoptico potrebbero emergere importanti elementi per ricostruire cosa è accaduto la sera di Santo Stefano in contrada Epifani tra Mesagne e Serranova dove l’uomo è stato ritrovato avvolto dalle fiamme in fin di vita da un vigilante che perlustrava la zona. Si capirà anche se l’uomo era stato malmenato prima. Chi è stato a compiere questo gesto? E perché? De Fazio prima di entrare in coma, ha pronunciato la frase: “Erano in tre e sono di Carovigno”. Indicazioni sui suoi aguzzini. Gli agenti del Commissariato di Ostuni guidati dal vice questore Sabrina Manzone, e la Squadra mobile di Brindisi con il sostituto commissario Domenico Conte stanno stringendo il cerchio sui rapporti che il 51enne aveva con Carovigno e con alcune persone di quel posto. L’uomo insieme ai suoi cinque figli gestiva un’azienda agricola in contrada Palmarini a Brindisi. Mercoledì pomeriggio è uscito da casa accompagnato da una donna, la madre del suo sesto figlio, con la quale ha una relazione da oltre 10 anni, pare che la donna abbia raccontato agli investigatori di aver accompagnato il 51enne a Mesagne da alcune persone, da quel momento in poi non lo ha più visto.
Lu.Po.
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