BRINDISI- Dalle associazioni ambientaliste a Fratelli D’Italia sino ad arrivare all’associazione “Brindisi e le Antiche Strade con “Storia Patria, tutti chiedono il ritorno a Brindisi dei Bronzi di Punta del Serrone. Portati via e trasferiti a Lecce dall’a Soprintendenza durante l’evacuazione per il disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto nei pressi dell’Andromeda, questi capolavori della storia e dell’arte non sono ancora rientrati in città.
“Brindisi e le Antiche Strade con “Storia Patria” scrivono al ministro Franceschini e al sottosegretario dei Beni e alle Attività Culturali Bonaccorsi rinnovando la richiesta del rientro. Anche le associazioni ambientaliste pur non volendo entrare nel merito delle polemiche di questi giorni hanno scritto al ministro Franceschini: “Va chiarito urgentemente quali siano le ragioni di tale mancato perfezionamento e a chi addebitare i ritardi segnalati nell’articolo stesso.Altro chiarimento indispensabile da fornire, se a motivare il trasferimento di alcuni beni sono state ragioni di sicurezza, è quello relativo al criterio che ha condotto a scegliere alcuni reperti da tutelare con il trasferimento in altro luogo, dal momento che la pur fragile testa della statua di giovinetto o un’ala della vittoria, come si evince dalla documentazione video-fotografica diffusa in questi giorni, non solo non sono stati trasferiti me neppure messi in sicurezza in loco- dicono- Si chiede, inoltre, per quale motivo, superata l’emergenza “bomba”, i reperti “impacchettati” nelle sale del Museo, non siano stati a tutt’oggi liberati dagli involucri di protezione, specie in considerazione dei visitatori che senza dubbio si recheranno presso lo stesso Museo durante le imminenti festività natalizie, magari ulteriormente sollecitati dalle polemiche di questi giorni”. Massimiliano Oggiano per Fratelli D’Italia scrive al prefetto e al sindaco chiedendo di sollecitare “Soprintendente arch. Maria Piccarreta per l’immediato trasferimento dei Bronzi di Punta del Serrone presso il Museo provinciale Ribezzo di Brindisi, ciò per consentire una conseguente rapida restituzione alla fruizione collettiva dei beni oggetto del provvedimento di tutela di cui trattasi, in quanto reperti di indiscutibile valore identitario del territorio brindisino, nonché parte integrante dell’organico allestimento in essere presso il Museo Ribezzo fin dall’anno 2009, tra l’altro sviluppato su base scientifica in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto e oggetto di finanziamento pubblico con il FESR. Si resta in attesa di un celere riscontro per garantire l’adeguata e pubblica fruizione dei Bronzi di Punta del Serrone nella loro sede vocata del Museo Ribezzo di Brindisi, obbligo rinveniente dall’art. 3 del Codice dei Beni Culturali “Tutela del Patrimonio culturale” D. lgs 42/2004 che recita testualmente “la tutela consiste nell’esercizio delle funzioni dirette […] a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione”.
BrindisiOggi
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