Brindisi soppressa

Non la chiamano soppressione, usano il termine riordino, ma la traduzione è la stessa. Addio Province di Brindisi e Taranto. Dopo il senato anche la camera approvato il decreto della spending review, il governo Monti incassa la fiducia dell’altro ramo del Parlamento. La camera dei deputati ha approvato con 403 voti favorevoli, 86 contrari e 17 astenuti lo stesso testo già esaminato dal Senato nel quale si prevede tra le altre cose, il riordino delle Province rimandando alle Regioni la proposta di una nuova riorganizzazione territoriale. Ma quello che viene chiamato riordino in realtà per Brindisi e Taranto resta una soppressione, le condizioni stabilite in precedenza per l’esistenza di una Provincia, una densità di 350 mila abitanti e un’estensione di 250 mila chilometri quadrati di estensione restano. Sia Taranto che Brindisi stando a questi due criteri non sono sufficientemente grandi, pur contando un maggior numero di abitanti, non sono abbastanza estese. Il provvedimento prevede che ciascun Comune potrà decidere di cambiare Provincia rispettando il criterio di contiguità. Ora spetterà alla Regione ridisegnare il nuovo assetto delle Province pugliesi. Il presidente della provincia di Brindisi,  Massimo Ferrarese lancia un appello ai Comuni brindisini a restare negli attuali confini territoriali per non perdere forza. Si teme che Fasano possa andare con Bari, e Torchiarolo  o San Pietro Vernotico con Lecce. “Solo se staremo insieme avremo una forza- dice Ferrarese- lancio un appello ai Comuni a restare compatti”. In futuro si prevede l’accorpamento tra Brindisi e Taranto, dove la città dei due mari diventerà capoluogo.

Accorpamento che si contrappone alla proposta dal capogruppo del Pdl alla Provincia di Brindisi Nicola Ciracì sulla nascita della Provincia di Terra D’Otranto, Brindisi, Lecce e Taranto insieme. Ma Ferrarese sostiene la prima ipotesi. “In vista di questa soppressione- spiega il presidente della Provincia- auspico l’accorpamento con Taranto. Perchè  solo così il nostro territorio potrà ancora contare qualcosa. Nella provincia della terra d’Otranto, invece sarebbe schiacciata tra Lecce e Taranto”

Intanto la Regione ha 90 giorni di tempo per presentare al governo un proposta di riordino, per rimescolare le carte e riorganizzare territori e Province. Competente a fare questo è il consiglio delle autonomie organo deputato  nel decreto della spending review  a trasmettere una proposta di riordino, organismo che al momento non è stato ancora istituito dalla Regione Puglia.

di Lucia Portolano

 

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