Brindisi Cuore organizza: “il diabete cardiopatico”, medici e cittadini a confronto

BRINDISI- “Il diabete nel cardiopatico”, questo il titolo del nuovo incontro che si terrà mercoledì 6 marzo alle ore 18  presso la sede dell’Associazione “Brindisi Cuore” (c/o ex Ospedale Di Summa) P.zza A. Di Summa n. 4. Questo rientra nel programma di educazione alla salute del “Mercoledì di Brindisi Cuore” tra medici specialisti e la cittadinanza brindisina. Sul tema relazionerà  il medico Valentina Todisco  del reparto di  Endocrinologa Ospedale  “A. Perrino”.      

Il diabete mellito tipo 2 è una malattia metabolica in continuo incremento: la prevalenza in Italia è del 5% e si calcola che aumenterà esponenzialmente negli anni. L´età più colpita è 60-70 anni, ma si annoverano sempre più nuovi casi tra i soggetti più giovani ed anche tra i bambini. La causa principale è il cattivo stile di vita caratterizzato da iperalimentazione e sedentarietà. Molto spesso l´iperglicemia si associa a ipertensione arteriosa, alterazioni del profilo lipidico e obesità viscerale nella cosiddetta sindrome metabolica, e causa alterazioni vascolari responsabili di complicanze cardiovascolari, come l´infarto del miocardio, la cardiomiopatia dilatativa, l´ictus, l´arteriopatia obliterante degli arti inferiori. Poiché il diabete può non dare sintomi clinici, spesso viene diagnosticato molti anni dopo la sua insorgenza, quando potrebbero essere già presenti le sue complicanze, che possono essere responsabili di grandi invalidità e anche di morte; infatti, il 50% dei pazienti neo-diagnosticati presenta già una complicanza cardiovascolare. Un buon controllo glicemico riduce la comparsa di complicanze e, in diabetici infartuati, migliora la prognosi e riduce la mortalità.  E´ importante quindi, in primo luogo, sia come prevenzione del diabete che come cura, modificare lo stile di vita adottando una dieta equilibrata e praticando regolarmente attività fisica. Se ciò non è sufficiente sono oggi a nostra disposizione molti farmaci, compresa l´insulina (che non deve essere considerata come l´ultima terapia, ma come una delle opzioni possibili), che permettono di adeguare la terapia ad ogni paziente”.   

Alla fine dell’incontro si possono richiedere chiarimenti e consigli; proporre nuovi argomenti da trattare nel corso del prossimo anno sociale 2013/14.

Brindisioggi

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