BRINDISI- C’è ancora fuoco che arde sotto la ceneri. Un modo per dire che anche se non si vede, anche se è più debole rispetto al passato, la criminalità su questo territorio ancora esiste, nonostante ciò che continuano a sostenere sindaci e politici. Il sindaco di Brindisi Consales durante la presentazione dell’evento ha affermato che la Scu è stata sconfitta e che non vi sono infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazione. Questo è ciò che si augurano tutti, poi a volte la cronaca quotidiana racconta il contrario. Per combattere la criminalità, e la mentalità mafiosa, serve coraggio, ma anche istruzione, e la conoscenza del fenomeno. Brindisi si ribella e per venti giorni diventa capitale dell’antimafia. Venti giorni di dibattiti, iniziative, giochi, riflessioni che coinvolgeranno varie generazioni dai piccoli agli adulti, e diversi settori, dagli studenti ai magistrati, dai professionisti agli operai. Un ricco programma organizzato dalla scuola di formazione politica Antonino Caponnetto, insieme a Proteo Fare Sapere Brindisi ed altre associazioni che hanno aderito come Libera Donna, la Cgil, il Coni e gli enti locali Comune, Provincia e Regione. “L’intento – spiegano gli organizzatori- è quello di riprendere il pensiero e l’insegnamento di quattro uomini, rimasti soli, Pio La Torre, Carlo Alberto Della Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sensibilizzare per combattere”.
Si partirà il 29 settembre con la marcia della pace e si concluderà il 20 ottobre con la camminata della solidarietà. Tre settimane che impegneranno diverse zone della città toccheranno molti quartieri, manifestazioni che si estrinsecheranno in diversi modi dal cinema alla sport, dai dibattiti alle presentazioni di libri. Saranno coinvolte soprattutto le scuole, un grande aiuto per la realizzazione degli eventi è stato dato dalla Procura di Brindisi. Alcuni eventi vedranno anche la partecipazione del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Lu.Po.
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