
BRINDISI-Il voto delle politiche non ha premiato il Partito democratico, a livello nazionale, così come quello locale, con il Pd che si attesta terzo partito nella provincia di Brindisi, nonostante avesse candidato due brindisini in posizione blindata, unico partito in tutto il territorio. Dopo il deludente responso elettorale all’interno del Pd si apre la fase di confronto. Durante la conferenza stampa sull’analisi del voto, organizzata dal segretario provinciale del partito Corrado Tarantino, il senatore eletto Salvatore Tomaselli punta il dito contro gli amministratori locali, assessori e consiglieri comunali, che non si sarebbero impegnati abbastanza. A distanza di qualche giorno arriva la replica del capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Brindisi Salvatore Brigante. Riceviamo e pubblichiamo integralmente il suo intervento.
“Ottomilioni di voti al Movimento 5stelle sono un dato enorme e sono voti che arrivano da tutti i ceti sociali e fondono diversi orientamenti culturali e politici. A differenza della Lega Nord che è stata dal suo nascere un movimento locale e legato ai territori del Nord, il movimento di Grillo ha una valenza nazionale. Questo voto esprime una severa critica e sfiducia verso la capacità della politica, o meglio dei partiti e dei politici conosciuti, di affrontare e risolvere i problemi serissimi che la crisi ha creato a milioni di persone semplici e indifese, a migliaia di piccoli e medi imprenditori. Per loro la politica si è inceppata, degradata e incapace di dare soluzioni eque e di garantire il futuro, quindi, hanno un senso gli slogan del” mandiamoli tutti a casa perchè sono tutti uguali”.
Tutto questo è potuto succedere perchè lo tsunami Grillo nasce dalla crisi sociale e morale del paese e si ingigantisce di fronte alle politiche antipopolari della destre europee e a quelle recessive ed eccessivamente penalizzanti per i ceti medi e del lavoro del Governo Monti. Alla iniqua tassa sulla prima casa, al fenomeno degli esodati, l’appoggio incondizionato ad un sistema bancario che soffoca invece di tutelare la piccola e media impresa, abbiamo risposto con senso di responsabilità per garantire l’equlibrio di bilancio e la fiducia dell’unione europea, mentre altri che approvavano le stessi leggi erano in campagna elettorale contro le stesse scelte. Per questo il Partito Democratico pur non avendo le stesse responsabilità di Berlusconi e nè quelle di Monti è stato percepito da una gran parte degli Italiani come inadeguato a dare risposte a breve termine.
Da tempo l’aria del cambiamento premeva su di un radicale cambiamento dei quadri dirigenziali generali del partito, visti da una miope opinione, come corresponsabili della crisi tremenda che ha colpito soprattutto il mondo del lavoro. A dire il vero solo la CGIL ha cercato un argine a questa situazione con posizione chiare sui diritti e crescita. Oggi colpire l’attuale classe dirigente locale è semplicistico e sembra più un voler cercare a tutti i costi un capo espiatorio. La verità e che con il successo delle primarie ci siamo un pò seduti pensando che il grosso era fatto, invece non ci siamo resi conto che proprio da allora bisognava entrare in sintonia con la gente, presidiando posti di lavoro, l’associazionismo, i movimenti ed affrontare con loro anche le critiche, ma essere presenti e visibili. La politica dei salotti televisivi bisogna superarla, oggi la comunicazione viaggia attraverso la rete e il presidio dei luoghi dove la gente soffre e chiede risposte concrete.
Da oggi cambierà tutto, ora stà a noi essere pronti e non cadere in depressione per tutelare gli interessi dei nostri territori e della nostra gente, il tempo degli imbonitori di turno passerà ma noi dobbiamo essere all’ altezza di fatti concreti rinunciando ai tanti, troppi privilegi.”
Salvatore Brigante, consigliere comunale Pd
sostenere che si è perso perchè abbiamo rallentato l’impegno dopo le primarie significa non aver capito nulla di quello che è successo, è vero che la dirigenza non ha sollecitato per nulla i suoi elettori, se non per n° 1 incontro con bersani e n°1 passeggiata al mercato, ma è anche vero che avremmo perso comunque. lo capite o no che cambiamento significa anche facce nuove? Ci vada lei “in rete”, si apra un bel blog senza moderazione e si renderà conto degli errori che avete commesso nella gestione del partito e della campagna elettorale. voi che presidiate tutti i talk show e tutti i convegni, state facendo ora autocritica per non essere andati nelle fabbriche o state dicendo che ci dovevano andare altri, la solita manovalanza a cui non si da mai spazio? Ed infine la sua ultima frase merita chiarimenti, di quali tanti e troppi privilegi godete non ne siamo a conoscenza, ma sarebbe anche ora di renderli pubblici e cominciare a rinunciarvi.