Botte alla moglie e alla figlia, in carcere un 46enne

ORIA-  Botte alla moglie e alla figlia, in carcere un 46enne. I Carabinieri della Stazione di Oria hanno tratto in arresto in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, un 46enne di origine romena, per maltrattamenti in famiglia continuati e lesioni personali nei riguardi della moglie e dei congiunti. L’uomo residente a Torre Santa Susanna, e domiciliato Oria, nel recente passato è stato arrestato per analogo reato in varie circostanze, arresti operati sia in flagranza di reato che su ordinanza di custodia cautelare negli anni 2017 e 2018. In particolare, nelle precedenti vicende svoltesi all’interno dell’abitazione familiare, per futili motivi, ha malmenato la moglie 45enne e la figlia 23enne, cagionando loro lesioni, che le donne non hanno ritenuto di refertare, ma che hanno documentato con fotografie. Nell’occasione di uno dei precedenti arresti, i Carabinieri, allertati telefonicamente dalla richiesta di aiuto delle donne, giunti sul posto e udite le urla provenienti dall’abitazione familiare, entrati nonostante la loro presenza l’arrestato ha perseverato ad inveire verso i congiunti, ingiuriandoli e minacciandoli di morte. Gli approfonditi accertamenti effettuati hanno permesso di evidenziare i ripetuti analoghi comportamenti tenuti nei confronti delle vittime a partire sin dal 2014. Gravi e reiterati comportamenti analoghi a quelli che si sono verificati in questo mese di febbraio, l’uomo alla fine di gennaio era stato scarcerato. Pertanto a partire dal giorno 9 di febbraio in poi, vi è stato un crescendo di comportamenti violenti, ingiurie, percosse, aggressioni poste in essere da parte dell’uomo, atti tali da rendere la convivenza soprattutto alla moglie afflittiva e mortificante. Sono così emerse tutta una serie di costanti gravi condotte vessatorie di natura fisica e psicologica nei riguardi della persona offesa, che sono state avvalorate da fotografie e testimonianze di altri congiunti. I vari episodi di aggressività fisica e verbale oltre che le reiterate manifestazioni di assillo hanno prodotto nella persona offesa timori per la propria incolumità, turbando la serenità della vita familiare. La pluralità degli episodi legati tra di loro dalla continuità e dalla ripetitività nel tempo hanno trasformato la vita della donna in un autentico calvario. Pertanto la misura cautelare inflitta dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dell’uomo è l’unica idonea ad impedire la reiterazione delle medesime condotte criminose. L’arrestato al termine delle formalità di rito è stato tradotto nella Casa Circondariale di Brindisi.

BrindisiOggi

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