BRINDISI– Due ordini di problemi: da una parte i 20 lotti e i lotti meridionali della zona industriale che possono essere liberati per nuovi investimenti visto che non sono inquinati, dall’altra che fine hanno fatto i soldi già versati dalle aziende per bonificare la falda e le aree. Vertice a palazzo Nervegna sulle bonifiche e il futuro della zona industriale di Brindisi organizzato dal sindaco Consales dopo la conferenza dei servizi tenutasi al ministero dell’Ambiente che ha portato all’ennesimo rinvio, Oltre al primo cittadino, erano presenti i rappresentanti della Provincia di Brindisi, del Consorzio Asi, della Camera di Commercio, di Confindustria, della Cna, della Confartigianato, della Claai, di Cgil, Cisl e Uil, dell’Ugl e dei Cobas, oltre al consigliere regionale Giovanni Epifani.
Dalla riunione degli enti locali è emersa la volontà di creare il problema Brindisi, pronti anche a organizzare dei pullman dove istituzioni e cittadini vadano a manifestare a Roma. Perché ci sono state aziende che a causa della questione bonifica hanno scelto altri territori e non Brindisi. Intanto il prossimo passo sarà quello di chiedere un incontro con il presidente Vendola, in questa vicenda la Regione si è mostrata lontana dal territorio, non ha mai partecipato alle conferenze dei servizi, salvo all’ultima dove c’era l’assessore regionale Nicastro su forte richiesta di Consales. L’assenza della Regione è stata criticata da più parti, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e soprattutto da Confindustria. Le parti sociali hanno descritto una situazione critica occupazionale del territorio, ricordando i 4 operai della Sogesa sul nastro trasportatore, solo l’inizio di un’ampia protesta che coinvolgerà centinaia di famiglie.
“La città di Brindisi – ha affermato il Sindaco – non può più permettersi queste assurde perdite di tempo. Ci si perde da anni dietro assurde pastoie burocratiche che nulla hanno a che fare con la concreta esigenza di tutelare l’ambiente. Noi chiediamo che si intervenga dove si registrano forme di inquinamento dannose per la salute dei lavoratori e dei cittadini, oltre che per la tutela del territorio, ma che si dia il via libera all’utilizzo di centinaia di ettari che fanno parte dell’area SIN pur non risultando inquinati. I tecnici degli enti locali e dell’Arpa hanno fornito tutti i chiarimenti del caso ed hanno prodotto negli anni tonnellate di documenti per poi ritrovarci lunedì scorso al punto di partenza. C’è il timore, più che fondato, che il ministero dell’Ambiente non sappia come uscirsene da una situazione imbarazzante provocata da chi ha retto il Dicastero in passato, promuovendo un accordo di programma dannoso ed inconcludente che è servito solo a far versare alle aziende presenti nel polo industriale brindisini già 25 milioni di euro per interventi di bonifica mai eseguiti ed ancora non ben identificati.”.
Nella riunione di oggi è stato tracciato il percorso, oltre ad un incontro con Vendola il sindaco farà partire una richiesta di incontro urgentissimo al ministro Clini. “Al quale- continua Consales– rivolgeremo delle richieste ben precise che saranno elaborate nei prossimi giorni dai tecnici del Comune, del Consorzio Asi, della Provincia e della Regione. Il Ministro, inoltre, dovrà chiarirci che fine hanno fatto le risorse destinate alla bonifica del sito di Brindisi e soprattutto se esiste la volontà di realizzare interventi straordinari per Brindisi, a partire da una riperimetrazione dell’area SIN e quindi da una facilitazione dei percorsi autorizzativi ambientali per realizzare nuovi investimenti industriali e artigianali. Ritengo, infine, che ci sia una volontà comune dell’intero ‘fronte Brindisi’ di dar vita ad iniziative forti e concrete, a partire da una grande manifestazione da realizzare a Roma, in mancanza di risposte convincenti da parte del Governo”.
Nei prossimi giorni Consales convocherà un incontro con parlamentari e consiglieri regionali della provincia di Brindisi per chiedere un sostegno chiaro e deciso rispetto alle rivendicazioni territoriali. Oggi dei consiglieri regionali era presente solo Epifani.
Brindisioggi
Oltre a non far lavorare le industrie presenti sul territorio, con questa visione offuscata della realtà da parte del Ministero, si sta portando Brindisi ad una morte obbligata. Qui due sono le cose: o quelli del Ministero hanno paura di modificare l’ assetto di un accordo di programma, peraltro vecchio, che in maniera esageratamente rigida ingloba nelle aree da bonificare anche zone assolutamente prive di acun inquinamento ed è questa una cosa grave; oppure sono influenzati pesantemente nella loro ASSURDA DECISIONE di prendere tempo, da teste influenti di associazioni volte più che all’ ambientalismo a loschi gioche di potere che non vedono Brindisi al centro. Fare terra bruciata di questo territorio insomma, e questo è ancora più grave! Comunque sia si sta perdendo tantissimo tempo prezioso, ed è una vergogna per una terra che ha dato tantissimo.