BRINDISI – “Così non si può più lavorare, chiediamo più sicurezza. Stiamo messi malissimo. Non ci sentiamo tranquille. Abbiamo subito anche una rapina. Se dobbiamo stare tutti i giorni con la paura di non poter lavorare allora non si lavora più. Andiamo avanti”. Sono le parole delle due dipendenti della tabaccheria distrutta dalla bomba.
Paura e rabbia. Queste sono le principali sensazioni che stamattina hanno percepito le ragazze e la titolare della tabaccheria di piazza Vittoria a Brindisi. Una fortissima deflagrazione ha squarciato la notte del capoluogo brindisino. Una bomba contro l’esercizio commerciale della signora Elvira Niccoli, titolare da quattro anni.
“Lavoriamo qui da quattro anni e questa è la prima volta che purtroppo ci capita un evento simile. Poco tempo fa abbiamo subito una rapina. Non si può lavorare così”. A parlare sono le due ragazze che ogni giorno lavorano all’interno della rivendita di tabacchi. La titolare invece preferisce restare più defilata e in silenzio. Riesce solo a pronunciare: “Che ci sia più vigilanza da parte della polizia, perchè questa via è deserta”.
“Chiediamo almeno che ora ci sia più controllo e più vigilanza. Anche se non dovrebbe succedere questo solo dopo questi episodi” concludono le commesse.
L’attentato è avvenuto intorno alle 2.45 della scorsa notte. Un boato tremendo che ha svegliato l’intero quartiere. La deflagrazione è stata talmente forte che l’insegna della tabaccheria è volata finendo a diversi metri di distanza, infatti, è stata ritrovata nei pressi della sede dell’Inps, dall’altra parte della piazza. Inoltre, è stata anche danneggiato il Caf che si trova accanto alla tabaccheria.
“Questa città sta diventando invivibile, in questa città non c’è più sicurezza e non c’è legalità”. Sono le parole della titolare del Caf di piazza Vittoria, Maria Romanelli.
“Le istituzioni dovrebbero intervenire in maniera più incisiva. – continua la donna – Durante la giornata se mi ritrovo ad essere da sola mi chiudo a chiave e la gente è costretta a suonare per entrare nella mia attività. Questo perchè non mi sento tranquilla. Questo non è modo di vivere e di lavorare”.
“Ora le giornate si sono allungate, altrimenti fino a poco tempo fa dopo l’imbrunire, e alla chiusura dell’ufficio io facevo venire mia figlia o qualcun’altro ad aiutarmi per la chiusura” conclude Romanelli.
Ora, si fa anche la conta dei danni, ma sono ingenti. Intanto, i vigili del fuoco e la polizia continuano a lavorare per i rilievi. La tabaccheria è dotata di telecamere, al vaglio degli investigatori ci sono i filmati. Pare che l’occhio elettronico abbia ripreso un uomo posizionare la bomba. Saranno le indagini a far luce su quanto accaduto la scorsa notte in pieno centro a Brindisi.
L’intervista alle commesse della tabaccheria:
#Bomba alla tabaccheria di piazza Vittoria, parlano le commesse
Nai-post ni Brindisi Oggi noong Miyerkules, Mayo 16, 2018
L’intervista a Maria Romanelli:
La rabbia della gente dopo la bomba: "questa città sta diventando invivibile non c'è sicurezza "
Nai-post ni Brindisi Oggi noong Miyerkules, Mayo 16, 2018
Mar.De.Mi.
La zona “grigia da Mesagne…” solita storia.
Penso che però bisogna fare un pò di pulizia nella cosiddetta zona grigia, a cominciare da chi coinvolto in vicende di forniture di armi a un certo racket del passato, recente, oggi “ospita” iniziative di libera a pochi metri da li con la scusa dei libri che vende solo ad esclusivo tornaconto personale! da che pupito deve arrrivare la predica! poi le multe x occupazione di suolo pubbblico, ecc.