Blocco raccolte Avis, l’Asl: «Situazione critica, trovare al più presto una soluzione»

BRINDISI – «Sapevamo che la convenzione che regola il sistema di raccolta del sangue stipulata con l’Avis dall’azienda fosse in qualche modo sotto osservazione. Non ne conosciamo il motivo. L’unica cosa certa è che siamo stati obbligati a revocare l’accordo in base a una direttiva regionale che ce lo impone e ci suggerisce di battere nuove strade per ricercare un nuovo paradigma che preservi il lavoro dei volontari e l’approvvigionamento di sangue per le strutture gestite dall’Asl».

Commenta così, Graziella Di Bella, direttore sanitario dell’Asl di Brindisi, la revoca della convenzione che garantiva all’Avis la possibilità di organizzare le raccolte itineranti serali e festive in giro per la provincia, a poche ore dalla conferenza stampa indetta dai vertici dell’associazione, lunedì 28, alle 18, presso la sede Avis di Brindisi, nell’ex ospedale Antonino Di Summa. «Bisogna ricercare un modello diverso perché non è possibile continuare a concentrare gli appuntamenti con la donazione nella sola giornata di domenica, dovendo fare affidamento al solo personale Asl, come ci è stato richiesto dal Crat».

Secondo la dottoressa Di Bella, sono proprio le donazioni domenicali il nodo della faccenda. «Avere una grande concentrazione di appuntamenti nei giorni di festa – spiega il direttore sanitario – produce almeno due effetti negativi: si carica di superlavoro il centro trasfusionale che ha un gran numero di sacche da lavorare tutte in una volta; in più, si registra un picco di disponibilità di sangue nei primi giorni della settimana per poi passare a una sostanziale carenza nei weekend». Le raccolte domenicali, però, non sono un capriccio dei volontari ma rappresentano la necessità, ad esempio, di venire incontro ai tanti lavoratori che, durante i giorni feriali, non possono abbandonare il posto di lavoro per recarsi o presso le sedi delle associazioni di volontariato o al centro trasfusionale dell’ospedale Perrino per donare. «

Siamo a conoscenza di queste esigenze – continua la dottoressa Di Bella – la strada da seguire, però, è proprio quella di spalmare durante la settimana le raccolte e indirizzare i volontari al centro trasfusionale». Nei prossimi giorni, la dottoressa Di Bella incontrerà le associazioni e, insieme, si discuterà sul da farsi. «La situazione è critica – ammette – bisogna fare in fretta e trovare una soluzione che metta tutti d’accordo».

2 Commenti

  1. per quello che mi è dato sapere, il vero problema è capire come mai il costo delle raccolte festive e serali di sangue, si è triplicato da quando se ne occupa l’ avis provinciale di brindisi, pur essendo questa, un’ associazione di volontariato gratuito.

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