BRINDISI – Uno sciopero di resistenza e non su questioni salariali. Ha aderito il 90 per cento dei dipendenti dello stabilimento Leonardo di Brindisi allo sciopero indetto questa mattina dalle associazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Protestano contro il blocco del turnover, di gente che va in pensione senza essere sostituita così da diminuire i carichi di lavoro e ridimensionare lo stabilimento brindisino. A questo si aggiungono le lavorazioni trasferite in Polonia o in altri siti italiani. Si teme per il futuro di una delle aziende fiore all’occhiello del settore aeronautico pugliese. È qui che si costruiscono i pezzi per gli elicotteri. I lavoratori fanno appello al ministro per il Lavoro Di Maio che ha annunciato consistenti investimenti per il sito di Pomigliano.
“Quello che chiediamo – spiega Angelo Leo, segretario Fiom – è che queste risorse vengano spalmate anche per gli altri siti d’Italia. Si rischia che venga scippata questa azienda come già è accaduto per l’indotto”. Durante lo sciopero è intervenuto anche il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi che ha incontrato il direttore dello stabilimento per esprimere solidarietà ai lavoratori ma anche per ribadire l’importanza di questa realtà industriale sul territorio. “Come Fiom – aggiunge Leo – abbiamo apprezzato la presenza del sindaco ma abbiamo notato l’incredibile assenza degli alti livelli politici di questo territorio: parlamentari, consiglieri e assessori regionali. Non è possibile fare cambia elettorale solo sui barconi, qui stiamo parlando del futuro della nostra terra e dei nostri lavoratori”.
Lu.Po.
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