Bloccato in ascensore per sei ore, odissea per Romolo, titolare del ‘Rosso e Nero’

BRINDISI – Da mezzanotte alle sei del mattino bloccato nell’ascensore del palazzo in cui abita: brutta disavventura la scorsa notte per Romolo Specchia, titolare del bar ‘Rouge et Noir’ (meglio conosciuto come ‘Rosso e nero’) su via Santi nel centro di Brindisi. L’imprenditore è stato liberato grazie ai vigili del fuoco del comando provinciale che sono intervenuti dopo la chiamata lanciata da un altro residente che ha udito le urla del pover’uomo.

romoloIl palazzo, dove è successa l’odissea durata tutta la notte, si trova su corso Garibaldi, dove risiede anche Confidustria, a pochi passi dalla storica attività commerciale del signor Romolo. L’uomo per ben sei ore è rimasto bloccato tra il piano terra e il primo piano. Ha cercato in tutti i modi di chiedere aiuto, ma il campanello di allarme all’interno dell’ascensore pare non funzionasse e l’uomo era anche senza telefono cellulare addosso.

Ha urlato per tutta la notte, ma nessuno lo ha sentito fino a quando alle 5.30 un vicino di casa di Romolo uscendo per recarsi a lavoro ha udito dei lamenti provenire dal vano ascensore e ha subito capito che una persona era bloccata e in pericolo. Ha così chiamato i vigili del fuoco che in pochi minuti sono giunti sul posto e poco dopo finalmente il signor Romolo è stato liberato.

Una disavventura che Romolo Specchia non dimenticherà, ma fortunatamente bene quel che finisce bene.

BrindisiOggi

3 Commenti

  1. Romolo, una volta hanno rapinato tua moglie, ora hai vissuto questa brutta avventura…quello è un palazzo maledetto, cambia casa e prenditi un appartamento nuovo ( possibilmente a piano terra…)

  2. io non mi capacito e torno sulla vicenda:la moglie allora non era in casa, altrimenti si sarebbe certamente accorta che il marito non era rincasato!

  3. Quell’ascensore non ha mai funzionato bene.Ricordo tanti anni fa. Era in agosto. In corrispondenza della visita del Presidente della Mobil Plastics Europe avevamo in stabilimento una dura vertenza sindacale. Alcuni operai si erano incatenati ai cancelli e impedivano anche a quel top manager di entrare. Decidemmo di incontrare il sindacato in Assindustria. Era una giornata torrida, c’erano almeno 40° gradi di temperatura e umidità vicino al 100%. Gli uffici di Assindustria erano (e sono ancora oggi) al 7° piano di quel palazzo su Corso Garibaldi. L’ascensore era fuori servizio, da ore, forse da giorni. Dissi al presidente che dovevamo salire a piedi. Lui non la prese male, sorrideva. Il capo del personale europeo invece imprecava tra i denti, e salendo a fatica diceva : “This is not country to make business !!”. Per fortuna le tensioni sindacali furono superate, lo stabilimento riprese a produrre e performare molto bene. Dopo qualche anno il grande gruppo Industriale americano decise di fare a Brindisi uno dei suoi maggiori investimenti. Quel maledetto ascensore, che tanti patemi ha creato al proprietario di “Rosso e Nero “, rischiò allora di produrre danni anche maggiori.

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